Ratzinger non mosse un dito contro i preti pedofili. Rapporto choc della Chiesa tedesca. Il Papa Emerito tra il 1977 e il 1982 non fece nulla per fermare alcuni sacerdoti accusati di abusi su minori

Il Papa Emerito, Joseph Ratzinger, tra il 1977 e il 1982 non fece nulla per fermare alcuni sacerdoti accusati di abusi su minori.

Il Papa Emerito Benedetto XVI non fece nulla, quando era arcivescovo della diocesi di Monaco, per fermare gli episodi di pedofilia che coinvolgevano alcuni sacerdoti. La pesante accusa è contenuta nel rapporto pubblicato oggi, su impulso della Chiesa tedesca, riguardo i casi di pedofilia che si sono verificati tra l’immediato dopoguerra e il 2019 nella diocesi di Monaco di Baviera, all’epoca dei fatti retta da di cui lui Joseph Ratzinger.

Secondo il libro bianco nei cinque anni passati alla guida della diocesi di Monaco e Frisinga, tra il 1977 ed il 1982, l’allora arcivescovo Ratzinger non avrebbe bloccato, pur a conoscenza di quattro diversi casi, alcuni sacerdoti accusati di abusi su minori. L’accusa è sta lanciata dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl, che ha condotto l’inchiesta su incarico delle autorità ecclesiastiche.

Nel stesso rapporto il Papa emerito ha affermato di non aver commesso errori di comportamento per tutti i 4 casi denunciati. Oltre a Ratzinger il rapporto chiama in causa altri due cardinali: si tratta dell’arcivescovo uscente Reinhard Marx, accusato di condotta scorretta in relazione a due presunti casi di abusi sessuali, e l’ex arcivescovo di Monaco, Friedrich Wetter, ritenuto responsabile di comportamenti scorretti in 21 casi.

Dall’indagine condotta dallo studio legale Westpfahl Spilker Wastl, sarebbero almeno 497 le vittime di abusi sessuali nell’Arcidiocesi cattolica di Monaco e Frisinga. La maggior parte dei casi, molti dei quali mai denunciati, coinvolge minori maschi, abusati in un periodo che va dal 1945 al 2019. Tra i 235 presunti responsabili degli abusi compaiono 173 sacerdoti e 9 diaconi.

Uno dei legali dello studio Westpfahl Spilker Wastl, Ulrich Wastl, presentando il rapporto, ha ritenuto “poco credibile” la smentita attraverso la quale Ratzinger ha sostenuto di non essere stato presente ad una seduta, nel 1980, nella quale si decise di prendere un prete pedofilo nell’arcivescovado di Monaco e impiegarlo nella cura delle anime.

“La Santa Sede ritiene di dover dare la giusta attenzione al documento di cui al momento non conosce il contenuto. Nei prossimi giorni, a seguito della sua pubblicazione, ne prenderà visione e potrà opportunamente esaminarne i dettagli” ha detto il portavoce vaticano, Matteo Bruni. “Nel reiterare il senso di vergogna e il rimorso per gli abusi sui minori commessi da chierici – riferisce ancora il portavoce del Vaticano -, la Santa Sede assicura vicinanza a tutte le vittime e conferma la strada intrapresa per tutelare i più piccoli, garantendo loro ambienti sicuri”.