Red Sox, chi è il tassista punito e sospeso perché denunciava i colleghi No Pos

Red Sox è il famoso tassista che pubblicamente aveva denunciato e lo fa ancora i suoi colleghi che non rispettano le regole.

Red Sox, chi è il tassista punito e sospeso perché denunciava i colleghi No Pos

Red Sox è il famoso tassista che aveva denunciato pubblicamente i suoi colleghi. Dopo ripetute intimidazioni, è arrivata addirittura la sospensione per alcuni giorni.

Red Sox, chi è il tassista punito e sospeso

Roberto Mantovani, in arte ‘Red Sox’, è il tassista che aveva denunciato pubblicamente i suoi colleghi pubblicando le sue spese ed entrate. In particolare, il tassista aveva denunciato tutti i suoi colleghi che non volevano essere pagati con le carte di credito. Così è stato punito e sospeso: “Sinceramente sono più meravigliato e dispiaciuto per questa vicenda di quando ho subito l’attacco intimidatorio in stile mafioso del taglio delle gomme”, ha scritto Mantovani su Twitter commentando la sospensione.

Denunciava i colleghi No Pos

Così è arrivata la sospensione di sette giorni per il tassista. “Per alcuni io ho leso l’onorabilità della cooperativa e per questo hanno inoltrato delle segnalazioni — aveva detto al termine dell’incontro con la commissione di disciplina della coop di tassisti — ma quando io attacco il peggio della categoria, la mia cooperativa non può sentirsi chiamata in causa”.

A rispondere è stato  il presidente di Cotabo, Riccardo Carboni: “A novembre erano in scadenza diverse abilitazioni – spiega al Corriere – noi abbiamo messo a disposizione delle date per i corsi ma i colleghi hanno chiesto di non farli in sua compagnia. Per questo abbiamo comunicato a Mantovani la possibilità di farlo con altri operatori laici sempre a spese della cooperativa”. Mantovani, aggiunge, “ha rilasciato dichiarazioni problematiche e forzatamente pretestuose. Peraltro lui era in possesso del certificato e avvicinandosi la scadenza poteva muoversi di conseguenza. Inoltre, non è vero che non possa più intervenire in caso di necessità, c’è una soglia di tolleranza dal momento in cui scade l’abilitazione durante il quale lo si può ancora fare”. 

 

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