Referendum costituzionale, ok della Cassazione alle firme del comitato per il Sì. Probabile il voto a metà novembre

La Corte di Cassazione ha formalmente dato il via libera al referendum costituzionale. Ora il Governo Renzi ha 60 giorni per scegliere la data del voto

La Corte di Cassazione ha formalmente dato il via libera al referendum costituzionale sulla riforma Boschi. Ora il governo di Matteo Renzi ha sessanta giorni per scegliere la data del referendum. Stando alle indiscrezioni circolate nel fine settimana, il premier Matteo Renzi punta alle domeniche tra il 13 e il 27 novembre, quando la legge di Stabilità dovrebbe essere stata approvata almeno dalla Camera.

L’Alta Corte ha quindi dato l’ok alle oltre cinquecentomila firme depositate per richiedere la consultazione sulla riforma. Voto cruciale per Renzi, con il Partito Democratico spaccato e la minoranza che chiede al premier di cambiare la legge elettorale, l’Italicum, per votare a favore del quesito posto dal Governo, che in caso di sconfitta potrebbe terminare la propria corsa.

Intanto il Movimento 5 Stelle è subito passato all’offensiva chiedendo a Renzi “di smetterla di prendere in giro gli italiani e indicare immediatamente la data in cui si andrà a votare”.

“L’ufficio centrale per il referendum presso la Corte Suprema di Cassazione, con ordinanza dell’8 agosto 2016″, si legge nel comunicato, “ha dichiarato conforme all’art. 138 e alla legge 352 del 1970 la richiesta di referendum depositata il 14 luglio 2016, alle ore 18.45, sul testo di legge costituzionale avente ad oggetto il seguente quesito referendario: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?”.