Regali di Stato. Marcegaglia e la sanzione milionaria svanita nel nulla

di Clemente Pistilli

Annullata la sanzione milionaria alla “Marcegaglia spa”, il colosso dell’acciaio accusato insieme ad altre sette aziende del settore di aver formato un cartello per alterare il mercato dei guard-rail. Degli 11,8 milioni che l’Antitrust aveva richiesto all’azienda della ex presidente di Confindustria lo Stato non vedrà un centesimo. Il Tar del Lazio ha annullato tutto sostenendo che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato a indagare ha impiegato troppo tempo. La vicenda prende le mosse da un’inchiesta della Procura della Repubblica di Trento sul “Comast-Consorzio Manufatti stradali”, costituito nel 1994 con l’obiettivo di istituire una organizzazione volta a garantire la ricerca e il mantenimento di standard qualitativi e produttivi dei guard-rail, ma che secondo gli inquirenti si sarebbe trasformato in una sorta di cartello tra i colossi dell’acciaio utile a svolgere attività anticoncorrenziale e a dettare a proprio favore i prezzi. La Guardia di finanza trasmise poi, nell’ottobre 2009, una dettagliata relazione all’Antitrust, presieduto all’epoca da Antonio Catricalà, attuale viceministro dello sviluppo economico. Gli accertamenti andarono avanti di proroga in proroga e la situazione non migliorò con l’avvento alla presidenza dell’Authority di Giovanni Pitruzzella, nominato tra l’altro da Napolitano come uno dei saggi incaricati di costruire un programma di Governo prima dell’incarico affidato a Enrico Letta. Il provvedimento conclusivo venne adottato dall’Antitrust soltanto il 28 settembre dello scorso anno e, confermati i sospetti iniziali, vennero inflitte sanzioni per oltre 37 milioni di euro. Per l’Authority le imprese esaminate avevano attuato “un’intesa restrittiva della concorrenza, consistente in un’unica e complessa pratica concordata continuata nel tempo, volta a distorcere fortemente i meccanismi di confronto concorrenziale nel mercato nazionale dei dispositivi metallici di sicurvia”. “Le riunioni del Comast – per l’Autorità garante – sarebbero servite a ripartire le vendite tra gli associati e a definire il listino prezzi di riferimento”. La “Marcegaglia”, attualmente presieduta da Antonio Marcegaglia, con la sorella Emma come vice, ha fatto ricorso al Tar e i giudici amministrativi hanno ora annullato la maxi-sanzione, ritenendo il procedimento viziato dall’eccessiva e ingiustificata durata dell’istruttoria.