Un passo avanti, uno indietro. È il balletto sulla candidatura per le regionali in Puglia di Antonio Decaro e il suo veto alla corsa degli ex presidenti Michele Emiliano e Nichi Vendola. Ieri Elly Schlein ha ufficializzato il passo indietro di Emiliano, ringraziandolo “per essersi messo con generosità a disposizione del partito e per aver deciso di non candidarsi alle prossime regionali”. Il presidente uscente della Puglia, aggiunge, “continuerà a dare un contributo imprescindibile alla costruzione del futuro della Regione”. Avs invece resta irremovibile, decisa a non farsi dettare le liste da altri partiti (“Le liste di Avs le decide Avs”, fanno sapere dal partito).
In Campania de Luca (figlio) veleggia verso la presidenza Pd
Altro fronte aperto in Campania dove il congresso regionale Pd si appresta a incoronare Piero De Luca, figlio del presidente uscente Vincenzo, segretario a fine settembre. Sua la unica candidatura pervenuta. La chiusura del cerchio intorno a De Luca (figlio), nome inviso alla sinistra dem, apre di fatto la campagna di Roberto Fico, sebbene De Luca (padre) continui a negare categoricamente ogni “scambio” tra la poltrona di segretario regionale al figlio e il suo via libera alla candidatura dell’ex presidente della Camera.
Ok degli inscritti M5s ai candidati alle regionali per Tridico
In Calabria gli iscritti M5s hanno approvato le proposte di candidatura alle Regionali nelle liste a sostegno del candidato presidente Pasquale Tridico. Tra i nomi dei candidati quelli del capogruppo regionale uscente Davide Tavernise e delle già parlamentari Elisa Scutellà – che nei mesi scorsi ha perso il seggio alla Camera dopo il ricorso del forzista Andrea Gentile – ed Elisabetta Barbuto.
In Veneto ancora niente data del voto
Acque agitate in Veneto, fronte centro-destra, dove l’uscente (e non ricandidabile) Luca Zaia non ha ancora fissato la data per le elezioni regionali. Un ritardo dovuto allo scontro tra partiti della maggioranza di governo incapaci di trovare un accordo sul nome del candidato. Così, niente accordo, niente data delle elezioni.
“La convocazione va fatta 50 giorni prima dell’indizione dei comizi elettorali. Per cui adesso cercheremo di capire tra ottobre e novembre cosa si potrà fare”, ha detto ieri Zaia, “Non siamo ai supplementari, non siamo in ritardo”. “Siccome l’ultima data possibile è il 23 e il 24 di novembre, ne abbiamo a sufficienza per decidere delle date”, ha aggiunto. “Ma davvero può un governatore parlare così? Perché non c’è ancora una data per le elezioni? A poche settimane dal termine di legge per convocare le elezioni, a due mesi e mezzo dalla data limite per il voto, Zaia e la destra continuano a tenere in ostaggio la democrazia, come se la Regione fosse roba loro, da spartirsi con calma per decidere chi eredita il potere”, la risposta del senatore Andrea Martella, segretario regionale del Partito Democratico del Veneto.