Regionali Lazio, sinistra in fumo sull’inceneritore

Nel Lazio Fratoianni molla il Pd in vista delle regionali. Bonelli resta con dem, Calenda e termovalorizzatore.

C’è una data da cerchiare in rosso per le Regionali nel Lazio, che si terranno in due giorni (domenica 12 e lunedì 13 febbraio). Ed è quella del 17 dicembre. Cruciale tanto per il centrodestra quanto per il centrosinistra. Dal 15 al 17 si svolgerà la festa per i 10 anni di Fratelli d’Italia. Ed è proprio in quell’occasione che Giorgia Meloni, cui spetta la designazione dell’aspirante presidente della Regione, potrebbe annunciare il nome del candidato.

Nel Lazio Fratoianni molla il Pd in vista delle regionali. Bonelli resta con dem, Calenda e termovalorizzatore

A sinistra invece il 17 dicembre si terrà l’evento convocato dal Coordinamento 2050 animato dalla sinistra di Loredana De Petris e Paolo Cento, di Stefano Fassina ed Alfonso Pecoraro Scanio. L’obiettivo dell’assemblea è mettere a terra i primi punti del programma per le Regionali ma potrebbe anche essere la prima occasione per il M5S – dovrebbe essere presente anche il leader Giuseppe Conte – di fare qualche nome.

L’assemblea si terrà a Spinaceto, vale a dire nel IX Municipio, quello che secondo i piani del sindaco Roberto Gualtieri dovrebbe ospitare il termovalorizzatore. E se il centrodestra – su cui torneremo – è in una fase di stallo, il centrosinistra è in fibrillazione. Sinistra Italiana, la formazione che fa capo a Nicola Fratoianni, ha deciso di non sostenere il candidato del Pd, Alessio D’Amato, sostenuto anche dal Terzo Polo, rompendo così dunque con i Verdi.

“Non staremo con il Pd e Calenda. Per un’incompatibilità su elementi portanti e un profilo politico a guida Calenda. Siamo per l’ecosostenibilità, sanità e trasporti pubblici. In questo campo non possiamo esserci. Ovviamente cercheremo, in queste ore, di verificare se c’è la possibilità di mantenere l’alleanza con i Verdi ma li vediamo ancora ‘attratti’ da questo campo con il Pd. Visto che non c’è un tempo infinito, partiremo presto con le interlocuzioni con il M5S e con le altre forze di sinistra”, ha detto il segretario regionale di Si, Massimo Cervellini.

Ma Angelo Bonelli dei Verdi nega divisioni con Fratoianni e bolla come “strumentale la posizione del M5S di dire ‘non con il Pd’ quando loro sono al governo della Regione con il Pd”. E ribadisce: “Da parte della direzione nazionale di SI come da parte della direzione nazionale di Europa Verde c’è la volontà di tutelare questo progetto di alleanza”.

Stallo nel centrodestra si diceva la situazione è in stand-by. Sebbene spetti a Meloni indicare il nome del candidato, Lega e Forza Italia vorrebbero che la scelta venisse anche condivisa con loro. Il timore è che si possa replicare l’errore commesso alle ultime comunali di Roma con la candidatura di Enrico Michetti, sconosciuto ai più. Dunque la richiesta degli alleati di Meloni è per un profilo il più possibile politico. Il che fa scendere di molto le quotazioni del presidente della Croce Rossa, Francesco Rocca.

A destra tocca al coordinatore regionale di FdI, Paolo Trancassini

I nomi che rimangono sul tavolo sono quello del coordinatore regionale Paolo Trancassini (nella foto) e dell’europarlamentare Nicola Procaccini. Che però sono espressione delle province, rispettivamente Rieti e Latina. Un nome romano e per giunta iper-meloniano in campo però c’è, ed è quello della neodeputata Chiara Colosimo, classe 1986, già agguerrita consigliera regionale d’opposizione e considerata la pupilla della premier.

E poi c’è Fabio Rampelli, dirigente storico di FdI che ora siede alla vicepresidenza della Camera ma è attratto dal salto verso la Regione: “Se me lo hanno chiesto? No, ma ho dato la disponibilità”. Di certo c’è che Rampelli, qualche settimana fa, si è schierato contro il termovalorizzatore per Roma e la cosa ha fatto clamore. Per ora la sua candidatura resta in stand by. Nel ‘borsino’, degli ultimi giorni c’è anche Roberta Angelilli, ex eurodeputata, esponente di lungo corso nella destra romana.