Regionali, Renzi sogna il cappotto e punta tutto sul Veneto. Matteo prepara il tour de force a Venezia e dintorni

Dicono i fedelissimi del giglio magico che Matteo Renzi è convinto di poter fare cappotto. Matteo l’americano domenica sarà prima a Mestre, poi a Venezia al teatro Toniolo per lanciare la volata finale ad Alessandra Moretti. Ora che l’impresa, in Veneto, pare possibile, ha deciso di rompere lo schema di attesa. Del resto i sondaggi più attendibili dicono che il governatore uscente, il leghista Luca Zaia, è attorno al 40 per cento e la Moretti sarebbe solo tre punti sotto, ma il trend è di recupero. E non solo per effetto della candidatura di Flavio Tosi, stimato attorno al dieci. “L’aria sta cambiando” ripetono al Nazareno. E il migliore indicatore, al momento, è il nervosismo in casa leghista. Il governatore uscente, che a dicembre quando era 28 punti sopra, dichiarava che non avrebbe fatto un giorno di campagna elettorale perché “impegnato a governare” ora ha invaso i talk show nazionali. E soprattutto per la prima volta Matteo Salvini ha iniziato a nominare ed attaccare la Moretti, ignorata fino a pochi giorni fa. Ecco perché Renzi ha deciso di andare più volte in Veneto: la vittoria è possibile.

ORA I RENZIANI VOGLIONO TUTTO
Più le regionali si politicizzano come test nazionale più è possibile il cappotto, che avrebbe l’effetto del 40 per cento alle europee dello scorso anno. E poi c’è un altro aspetto a rendere ancor più dinamico il quadro. Berlusconi non ha ancora deciso quanto impegnarsi nelle regioni in bilico, mentre Renzi ha le idee molto chiare. Al ritorno dalla visita alla Casa Bianca, andrà a Pompei. Nel fine settimana invece, oltre alla kermesse veneta, andrà a Sanremo. In Liguria poi è già fissata una seconda uscita, a Genova, tra un paio di settimane. Ed è legato anche alla Liguria lo spettro del cappotto. Perché è vero che l’ultimo sondaggio della Ghisleri dà il candidato Toti tre punti sotto, ma è solo un capitolo del sondaggio. Gli altri due capitoli raccontano che la coalizione di centrodestra è dieci punti sotto e il consigliere politico di Berlusconi non è neanche forte sotto il profilo della “credibilità del candidato”. Fin qui le regioni in bilico.
Poi le altre, dove non c’è storia. Anzi c’è la cronaca di una debacle annunciata: Puglia, Umbria, Toscana. E le Marche, dove il governatore uscente del centrosinistra Spacca, che da quelle parti ha governato un ventennio, è il candidato del centrodestra. Insomma, dato l’osso del Senato alla minoranza dem a Forza Italia offrirà un bel cappotto.