Certo che di contratti di lavoro bizzarri in Italia se ne leggono tanti. Ma quello che è spuntato nei palazzi della regione Abruzzo probabilmente supera ogni limite. Di decenza. “Un contratto sessuale” quello tra l’assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis (ai domiciliari da circa un mese con l’accusa di concussione) e la sua segretaria. Sesso quattro volte al mese, una media di una volta a settimana. E tutto scritto nero su bianco, secondo quanto rivelato oggi dal quotidiano Repubblica. Un foglio che Lucia Zagarello, segretaria di De Fanis e anche lei coinvolta nell’inchiesta sui fondi culturali in Abruzzo, avrebbe firmato e custodito in casa, dove gli agenti lo avrebbero ritrovato un mesetto fa. Foglio ridotto in pezzettini e ora ricomposto.
“La donna doveva stare insieme all’assessore” , recita il documento, “almeno quattro volte in un mese. Per fare l’amore”. Costo “dell’atto d’amore” 36 mila euro annui. A spese dei contribuenti abruzzesi. Lei faceva già parte dello staff di De Fanis, con uno stipendio da 1.200 euro al mese. E il contratto esisteva, come confermato dalla segretaria stessa nell’ultimo interrogatorio della scorsa settimana. “L’assessore era ossessionato da me… mi ha costretto a firmarlo. Io non ho potuto rifiutare. Ho avuto paura…”
Alle rivelazioni della segretaria ha replicato Domenico Frattura, uno degli avvocati dell’assessore regionale: “Scherzi amorosi come ce ne possono essere in un rapporto tra amanti, non sappiamo cosa abbia detto la Zingariello ma siamo pronti ad agire nelle sedi opportune”.