Regioni salve. Nessuna andrà in zona gialla. Ma in tutto il Paese è aumentata la circolazione del virus. Soprattutto tra gli under 12 e gli over 30

Nessuna regione passerà in zona gialla, anche se una, il Friuli Venezia Giulia, è classificata ad alto rischio e altre 20 a rischio moderato.

Regioni salve. Nessuna andrà in zona gialla. Ma in tutto il Paese è aumentata la circolazione del virus. Soprattutto tra gli under 12 e gli over 30

Nessuna regione passerà in zona gialla, anche se una, il Friuli Venezia Giulia, è classificata ad alto rischio e altre 20 a rischio moderato. Sono questi i principali dati contenuti nella valutazione settimanale della cabina di regia dell’Istituto superiore di Sanità e del ministero della Salute (leggi l’articolo)m insieme al fatto che la circolazione del Covid è aumentata significativamente in tutto il Paese.

“Anche questa settimana – ha confermato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro in conferenza stampa (qui il video)- vediamo una Europa divisa in due e le parti dell’Italia confinante con la parte orientale dell’Ue cominciano a essere rosse e ciò dimostra che la circolazione del virus sta aumentando anche nel nostro Paese. L’andamento è in crescita anche se meno che in altri Paesi. In tutte le Regioni c’è un aumento della circolazione del virus”.

“C’è una aumentata circolazione del virus nella fascia di età pediatrica, soprattutto sotto i 12 anni” ha detto ancora Brusaferro segnalando anche che il virus sta colpendo soprattutto le fasce di età 30-39 e 40-49 anni.

“L’efficacia del vaccino – ha aggiunto il numero uno dell’Iss – si abbassa dopo i sei mesi ed è quindi importante effettuare la terza dose booster. Sta crescendo il numero di persone con la terza dose e over80 hanno raggiunto il 30,4% di copertura”.

“E’ una situazione da seguire con attenzione: bisogna completare la campagna vaccinale e si sta offrendo la terza dose a partire dalle categorie più a rischio ed i sanitari” ha detto, invece, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. “Non possiamo escludere – ha aggiunto – un ulteriore aumento dei casi nelle prossime settimane ma questo potrebbe non essere accompagnato da una crescita dei casi in terapia intensiva grazie all’effetto dei vaccini e le misure prese. Ma se si dovesse alzare l’incidenza, alcune regioni bianche potrebbero diventare gialle, ma è impossibile adesso dire quando ci sarà il picco dei casi “.

Il monitoraggio dell’Iss. Incidenza settimanale e Rt in salita. Venti regioni a rischio moderato. Speranza: “Correre con la terza dose”.

L’incidenza settimanale a livello nazionale continua ad aumentare: 78 per 100mila abitanti (05/11/2021-11/11/2021) rispetto ai 53 per 100mila abitanti (29/10/2021-04/11/2021). E’ quanto emerge dai dati contenuto nel monitoraggio settimanale della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità (qui il focus). Nel periodo 20 ottobre–2 novembre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,08 – 1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente e stabilmente al di sopra della soglia epidemica.

E’ stabile e sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt1,14 al 2 novembre rispetto a Rt 1,12 al 26 ottobre). All’11 novembre, riferisce ancora il monitoraggio settimanale dell’Iss, il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,4% rispetto al 4,0% della rilevazione giornaliera al 4 novembre. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 6,1% (rilevazione all’11 novembre) rispetto al 5,3% al 28 ottobre.

Venti Regioni/PPAA risultano classificate a rischio moderato. Tra queste, una Regione – il Friuli Venezia Giulia – è ad alta probabilità di progressione a rischio alto, mentre 11 riportano un’allerta di resilienza. Nessuna riporta molteplici allerte di resilienza. In forte aumento, evidenzia il monitoraggio, il numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (11.001 rispetto a 8.326 della settimana precedente).

La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (34% rispetto al 35% della scorsa settimana). E’ in aumento anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (48% rispetto al 47%). Rimane stabile la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening (18%).

“Facciamo in fretta con il richiamo per fermare la quarta ondata”. Ha detto a Repubblica il ministro della Salute, Roberto Speranza, annunciando che “si partirà prestissimo con l’obbligo di terza dose ai sanitari e chi lavora nelle Rsa”. “L’incremento dei contagi è oggettivo. Cosa fare? Diciamo – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo – che è come rendersi conto che l’acqua sta salendo. Noi non abbiamo tempo da perdere. Dobbiamo giocare d’anticipo, come ci ha insegnato questo virus che va veloce”.

“Siamo preoccupati – aggiunge il ministro della Salute – lo è l’Oms Europa e gli altri Paesi europei. Guardiamo a chi ci è vicino, all’Austria che è lì, a un passo, coi suoi nove milioni di abitanti e 12 mila casi al giorno: è come se da noi fossero 75 mila. In Italia un incremento è già in corso e nelle prossime settimane è realistico che continui a crescere”.

Leggi anche: Non ci sono più nuovi vaccinati. E la quarta ondata si sente. Azzerato l’effetto Green Pass, corrono i contagi. Ma per ora nessuna Regione è a rischio downgrade.

https://www.youtube.com/watch?v=TkRw1cQcyFI&ab_channel=MinisteroSalute