Renzi: “Mica ci facciamo

“Stiamo fermando il Senato, le spese della politica. Mica ci facciamo fermare dal sindacato?”. Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi, rispondendo nello studio di Porta a Porta ad alcune obiezioni sulla praticabilità politica del suo “Jobs act”.

“So – ha aggiunto – che questa cosa mi farà perdere dei voti. C’è un pezzo di ceto dirigente di sindacato che non fa sindacato. Sfidiamo in positivo il sindacato…”.

Secondo Renzi “se il sindacato non mette online tutte le spese, centesimo per centesimo come faremo noi del Pd, non sarà mai una casa di vetro trasparente. Vuoi stare nel cda di una grande azienda, eleggendo il rappresentante, si può fare. Ma vuoi gestire la formazione personale? No grazie”.

Piccole e medie imprese

«Nel Jobs Act c’è anche un passaggio sul credit crunch. Proponiamo due cose giocate sulla Cassa Depositi e Prestiti: la cdp ha gli strumenti per pagare i 90 mld di euro di debito che lo Stato ha con le imprese. E si può modificare la stessa Cdp sul modello francese per sostenere il credito delle pmi».

Chiamate Goldrake

«Trovo sconcertante non la discussione sulle preferenze ma che a fronte di un quadro che mette il Senato gratis, le Regioni a dieta, un taglio di 1 mld ai costi della politica, il ballottaggio, il premio di maggioranza» si protesta. «Chiamate Goldrake, più di così non potevo arrivare».

Le preferenze? Ditelo a Berlusconi

«Il centrodestra sta con Berlusconi. Convincano lui e ci facciano sapere. Se Alfano convince Forza Italia a modificare le soglie di sbarramento, le cambiamo. Se tutti son d’accordo in Parlamento, si cambia, perché che vuole che interessi a me delle soglie di sbarramento. Ma deve essere d’accordo Forza Italia». «In Parlamento – ha aggiunto – si possono fare cambiamenti, ma nel Pd si fa quello che ha deciso la direzione. E in direzione, nemmeno uno, neanche Cuperlo, ha votato contro. Adesso ci tiriamo indietro noi? Non può chiedere le preferenze chi fino a un mese fa diceva che era contro».