Renzi strizza l’occhio a Giorgia. In Molise Iv va col centrodestra

In Molise Renzi va col centrodestra. Endorsement di Rosato per le regionali. Mentre nelle liste è la carica di trombati e dinosauri.

Renzi strizza l’occhio a Giorgia. In Molise Iv va col centrodestra

Sarà che, essendo la regione più piccola d’Italia, desta poco interesse. Ma in realtà quello che sta avvenendo nel piccolo Molise in vista delle prossime elezioni regionali del 25 e 26 giugno, è tutt’altro che secondario. Per una serie di ragioni che inevitabilmente avranno delle ripercussioni anche sul fronte nazionale. Una su tutte? La posizione strampalata di Italia viva. Il partito di Matteo Renzi in realtà non ha presentato una sua lista e dunque avrebbe potuto tranquillamente starsene in tranquillità, da spettatore, senza disturbare nessuno e senza eventualmente fare passi falsi. E invece niente.

In Molise Renzi va col centrodestra. Endorsement di Rosato per le regionali. Mentre nelle liste è la carica di trombati e dinosauri

Pochi giorni fa è arrivato a Termoli Ettore Rosato, già coordinatore della formazione politica di Matteo Renzi. Per dire cosa? Semplice: Iv appoggerà, pur non essendo candidata, il centrodestra e il suo candidato presidente, Francesco Roberti. Leggere per credere: “Il nostro coordinatore regionale Donato D’Ambrosio è candidato nelle liste a sostegno di Francesco Roberti, che riteniamo sia la scelta migliore per il rilancio del Molise, con una idea che si fonda sul corretto utilizzo delle risorse del Pnrr e sulle necessità di cogliere le opportunità per rilanciare l’economia di questo territorio”.

Una scelta molto chiara, dunque. E che allontana Renzi da qualsiasi interlocuzione con Elly Schlein. E che invece lo avvicina al centrodestra nella non più remota ipotesi di una nuova coalizione in cui sia Renzi il “nuovo Berlusconi”. E a sinistra? Le cose non vanno meglio. Il Molise è di fatto la prima regione in cui abbiamo il candidato presidente di coalizione del Movimento cinque stelle. Parliamo di Roberto Gravina, attuale sindaco di Campobasso, un amministratore giovane, capace e competente. Ma può bastare questo? Purtroppo no.

Ci sono, infatti, due aspetti sui quali non si può tacere. Il primo: una questione di opportunità. Non solo Gravina, essendo già sindaco, avrebbe dovuto restare in carica nel suo ruolo, così come vorrebbe il codice (non scritto) del Movimento delle origini. Ma la cosa più grave è che proprio questo ha detto fino a pochi giorni prima della ufficialità della sua candidatura, il delegato regionale dei 5S Antonio Federico. In sintesi: Giuseppe Conte ha sbugiardato il suo delegato. Il che fa sorgere una chiara domanda: ma a che serve l’insistenza di Conte sulla riorganizzazione territoriale se poi non conta nulla?

La coalizione di centrosinistra punta sul 5S Gravina. Preferendolo al più autorevole Iannacone

Il secondo: per giorni il nome che circolava è quello del giornalista Domenico Iannacone che probabilmente avrebbe avuto maggiori chance. E invece niente. L’ennesimo harakiri del centrosinistra che non ha avuto neanche il garbo di evitare di buttare inutilmente nella mischia un nome autorevole del giornalismo italiano, per poi accartocciarlo e buttarlo via.

Insomma, tutti sanno in regione che alla fine vincerà Roberti. Percentuale più, percentuale meno. Non ci sarà partita neanche in Molise, con la conseguenza che nulla cambierà dopo una dissennata gestione a firma Donato Toma (che il centrodestra, tanto per dire, neanche ha ricandidato). Negli altri posti di comando, invece, troveremo verosimilmente sempre le stesse facce. Già, perché se il Molise è la regione più piccola d’Italia, è quella che candida puntualmente gli stessi dinosauri di sempre. Qualche esempio? Tra i candidati di Fratelli d’Italia troviamo Michele Iorio e Quintino Pallante.

Tra quelli di Forza Italia Nicola Cavaliere. Curioso, considerando che il nome di Cavaliere c’era anche alle elezioni regionali del 2018, 2013, del 2011 e già che ci siamo pure del 2006 (allora però candidato col centrosinistra). Quello di Pallante, invece, tra alti e bassi, lo troviamo per la prima volta nel 1995 quando col centrodestra si candidò presidente di regione. E che dire, infine, di Iorio: candidato governatore (sempre col cdx) nel 2000, 2001, 2006, 2011, 2013 e 2018 (all’ultima tornata con una lista civica). Buon voto a tutti.

 

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