Renzi tifa Forza Italia

di Lapo Mazzei

Da una parte (sponda Lega) non ci sarà Roberto Cota. L’ex governatore del Carroccio preferisce occuparsi della propria regione che delle questioni europee. Meglio puntare su uno dei secessionisti arrestati, ha detto Matteo  Salvini, lanciando l’ennesima sfida alle istituzioni. Sul versante opposto invece (lato Fratelli D’Italia), come ampiamente previsto ci sarà Gianni Alemanno. L’ex sindaco di Roma si gioca tutto con la candidatura alle europee, essendo rimasto fuori da ogni partita. Nel mezzo agli estremi ci sono i dolori, veri, di Forza Italia e le asprezze, altrettanto reali, serpeggiano nella panciona del Pd. Perché se gli azzurri sono alle prese con la grande fuga dalle liste, vuoi per l’effetto sondaggi, vuoi per l’incertezza legata all’agibilità politica di Silvio Berlusconi (se non può fare davvero campagna elettorale addio grande rimonta), i democrat si ritrovano a fare i conti con liste bloccate e sondaggi tutt’altro che incoraggianti. Non solo.

 

Incubi a 5 stelle

A turbare il sonno sia dei berlusconiani che dei renziani, provocando loro incubi e sveglie all’alba, contribuisce l’attivismo dei grillini. Che non avranno pure grandi nomi in lista, ma di sicuro hanno dalla loro un consenso popolare forte e determinato. Solo un rush finale berlusconiano doc potrebbe disinnescare questo effetto Grillo, in base al quale il Movimento cinque stelle viene dato al secondo posto dalla maggior parte dei sondaggisti. E se questa ipotesi dovesse avverarsi il primo effetto non riguarderebbe tanto la tenuta della maggioranza, già di per sé instabile, ma il percorso della legge elettorale. «Se il secondo partito sarà quello di Grillo – spiega con sano realismo il senatore dei Popolari per l’Italia, Mario Mauro, l’Italicum salta».

 

Un puntello necessario

E proprio perché i conti non tornano Renzi è costretto a dover aiutare il leader di Forza Italia, suo vero alleato e puntello strategico per la tenuta del governo. Insomma, il Pd dovrà farsi carico di strappare voti ai grillini  più che al centrodestra, compreso il Novo di Angelino Alfano. Una mission tutt’altro che semplice dato che Berlusconi si trova alle prese con la fuga dei big dalle liste. Per ora i nomi più noti che il Cav (anzi, ex) è riuscito a coinvolgere sono quelli di Mattia Malgara, figlio di Giulio (quello che si è inventato la Chiari e Forti per intenderci) e Giampiero Samorì, leader dei Moderati in rivoluzione. Per il resto non solo non arrivano facce nuove, ma tra le vecchie si registrano diversi no. E le notizie sulla latitanza di Dell’Utri non contribuiscono certo a rasserenare il clima. E tanto per avere un’idea della situazione è sufficiente segnalare che l’ex sindaco di Trieste Roberto Dipiazza (Berlusconi lo chiamava «il mio sindaco») – se ne è andato con Alfano, mentre in Sicilia il grosso dei portatori di voti ha lasciato Forza Italia. Sul territorio, il minuto dopo le europee «può succedere di tutto» ammette più di un dirigente locale. E così Ignazio Abrigani, deputato di Forza Italia e responsabile delle liste per le europee, prova ad aggirare l’ostacolo sostenendo che «i sondaggi non ci preoccupano per niente perché Berlusconi è scomparso dalle scene televisive da trenta giorni, mentre dall’altra parte abbiamo Renzi che sta quattro-cinque ore al giorno in televisione. Berlusconi ha dato il primo segnale – dice a TgCom24 l’esponente azzurro – con il deposito del simbolo per le europee dove è presente il suo nome nel simbolo di Forza Italia. Berlusconi rappresenta l’anima del nostro partito e un sentimento di libertà, democrazia e modernità. Noi tutti chiederemo della necessità che Berlusconi faccia la campagna elettorale in prima persona».

Perché senza di lui non c’è partita. E Renzi lo sa perfettamente. La scelta delle donne come capilista, perfetta dal punto di vista mediatico, ma di scarso appeal sotto il profilo dei voti, non avendo le deputate selezione un proprio serbatoio di voti, è un evidente sacrificio in nome della ragion di Stato.

E martedì prossimo, intanto,  L’Altra Europa con Tsipras consegnerà le 220mila firme raccolte in tutta Italia per presentare le liste alle elezioni europee del 25 maggio. «Vista la portata del successo e dell’impresa portata a termine con la raccolta firme – affermano i responsabili della lista – organizzeremo in ogni capoluogo conferenze stampa e flash-mob in piazza per accompagnare la consegna degli scatoloni». E chissà che non sia un’altra bella sorpresa per la strana coppia R&B.