Renzi toglie un altro milione e mezzo a Cantone. Ridotti i fondi all’Anac per prelevare 25 funzionari dai ministeri

di Stefano Iannaccone

A parole viene elogiata. Ma nei fatti viene maltrattata e impoverita. L’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone si prepara a subire il taglio di un milione e mezzo di euro. La sforbiciata è prevista in un documento preparato da Palazzo Chigi, intitolato “riordino delle funzioni in materia di misurazione della performance delle pubbliche amministrazioni”. Nel documento è previsto che i fondi per la valutazione dei funzionari pubblici siano dirottati a 25 dipendenti, tra cui 5 dirigenti, in gran parte provenienti dai ministeri, attraverso il procedimento di distacco. Lo stipendio sarà pagato dalle amministrazioni di appartenenza. Ma l’indennità accessoria sarà presa dai soldi che inizialmente sarebbero stati destinati all’Anac.

L’ACCUSA – “Matteo Renzi ha gettato la maschera, dirottando questi fondi a Palazzo Chigi proprio mentre l’Autorità di Raffaele Cantone sta per essere travolta da una straordinaria mole di lavoro”, attacca Massimo Artini, deputato di Alternativa Libera. “L’Anac – ricorda il parlamentare – dovrà decidere sui rimborsi agli obbligazionisti travolti dal crac di Banca Etruria, Carichieti, Banca Marche e Carife”. Il decreto, che sarà sottoposto a parere non vincolante del Parlamento, riguarda il riassetto delle funzioni di controllo per migliorare la trasparenza. Il testo prevede che queste mansioni passino a una struttura facente capo a Palazzo Chigi. I compiti dell’organismo indipendente di valutazione sono numerosi, tra cui spicca la verifica della correttezza dei processi di misurazione e la rendicontazione della performance.

ALLARME – Questi tagli arrivano a pochi giorni dall’allarme lanciato da Cantone sulla carenza dei fondi: “Non può non evidenziarsi che il bilancio dell’Autorità sconta una rigidità della spesa tale da non consentire per il futuro, a quadro normativo vigente, ulteriori norme di contenimento oltre quelle finora adottate se non a prezzo di una ridotta funzionalità dell’Anac”. Ma le parole del magistrato non sono bastate: alla sua Autorità arriveranno molti meno soldi.

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