Renzi in campagna elettorale al meeting di Comunione e Liberazione. Il premier promette: “Via Tasi e Imu”. Ma come sempre le coperture sono un’incognita

Gli ultimi annunci in grande stile del premier, Matteo Renzi, dal palco del meeting di Rimini, che parlano di un taglio di Imu e Tasi per tutti a partire dal prossimo anno, non bastano certo ad offuscare le dimenticanze del Presidente del Consiglio. Nessun cenno al tema delle unioni civili su cui la platea di Comunione e Liberazione si attendeva una presa di posizione netta. Tantomeno alla tenuta della maggioranza in Senato dove da settembre l’esecutivo sarà costretto ogni volta alla conta per provare a scongiurare un salto nel vuoto che sarebbe definitivo.

PAROLE, PAROLE …
Accolti da tanti applausi Renzi ha dato il via a un discorso degno di una campagna elettorale che si rispetti. Tra promesse e colpi ad effetto. “Io non volevo venire al meeting di Rimini”, è l’esordio di Renzi dinanzi al pubblico del meeting, “Ve lo dico con franchezza e non per un fatto ideologico, i miei predecessori lo hanno considerato una piazza politica. Non è che avevo paura. Vi ho incontrati in una esperienza personale. In politica il lusso non è l’ auto blu, ma la qualità delle relazioni umane. Incontrare chi ti arricchisce è stato decisivo, non mi andava di trovare domani i titoli sull’accoglienza calda e più o meno forte, politicamente intesa. Tuttavia abbiamo scelto di essere qui per rispondere a delle domande”. Un discorso preparato e calibrato ad arte, altro che, quando il segretario del Partito democratico prova a entrare in empatia con i seguaci di don Giussani. E, allora, arriva la citazione del “sindaco Santo” Giorgio La Pira e Michelangelo. O ancora la sua esperienza da giovane  scout quando si confrontava a scuola con un prete di Cl. Ampio spazio anche alle battute per tirare a sé l’attenzione anche di quelli che tra il pubblico iniziavano a sbadigliare. Tanto per assomigliare anche nello stile a uu suo celebre predecessore azzurro.

IL NODO RIFORME
“Fare le riforme come precondizione per consentire all’Italia di fare l’Italia”, ha urlato Renzi al pubblico ciellino plaudente, circa 8 mila i partecipanti. C’è anche il fedelissimo  Marco Carrai e non manca nemmeno  la neopresidente della Rai Monica Maggioni. Tema caldo resta quello dell’immigrazione e, allora, da Rimini Renzi risponde alla Merkel e Hollande, che hanno chiesto all’Italia “un’accelerazione” sull’apertura dei centri in cui registrare i nuovi richiedenti asilo. “Non cederemo mai al messaggio che vuol far diventare l’Italia la terra della paura, possiamo anche perdere tre voti ma non cederemo al provincialismo della paura”, ha detto Renzi, “Prima salviamo le vite”.  Avanti con la difesa della riforma del Senato. E, infine, il piatto forte del Presidente del Consiglio: “Abolizione della Tasi e dell’Imu entro il 2016, tagli all’Ires nel 2017 fino a portarla al 24% sotto la Spagna e interventi nel 2018 bsull’Irpef”. Peccato che dove verranno trovate le risorse resta un’incognita. Ancora una volta.