Procede spedita l’Europa sulla strada del riarmo. Il Parlamento europeo, riunito in plenaria, ha approvato una serie di nuove misure che mirano a rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa europea dirottando una serie di finanziamenti provenienti da fondi Ue già esistenti per implementare il piano di investimenti Readiness 2030, già noto come ReArm Europe. La legislazione, concordata con il Consiglio, è stata adottata in via definitiva con 519 voti a favore, 119 contro e 25 astensioni, e consentirà di destinare maggiori fondi dell’Ue agli investimenti legati alla difesa, modificando i criteri di finanziamento di programmi esistenti, fra i quali la Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (Step), Horizon Europe, il Fondo europeo per la difesa, il programma Europa digitale e il Meccanismo per collegare l’Europa (Cef).
Europa spedita sulla strada del riarmo
Nel corso dei negoziati con il Consiglio sul testo legislativo, il Parlamento ha ampliato il campo di applicazione delle misure includendo l’obiettivo di rafforzare la resilienza di fronte agli attacchi ibridi in corso e alle ingerenze straniere. I deputati hanno inoltre ottenuto un maggiore supporto per l’industria della difesa ucraina, assicurando la partecipazione del paese al Fondo europeo per la difesa. Il programma di ricerca Horizon Europe sosterrà applicazioni civili con potenziali applicazioni militari (dual use).
Le “tecnologie della difesa” saranno aggiunte come quarto settore strategico della Piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (Step), con il sostegno che sarà esteso alle piccole e medie imprese, comprese le start-up e le piccole imprese a media capitalizzazione, che altrimenti faticherebbero ad accedere ai finanziamenti. La legislazione consentirà inoltre il finanziamento Ue di infrastrutture di trasporto a duplice uso nell’ambito del Meccanismo per collegare l’Europa, compresi i corridoi per la mobilità militare, per i quali la Commissione potrà stabilire condizioni relative al paese di origine delle attrezzature, dei beni, delle forniture o dei servizi utilizzati.
La citazione
“L’Ue sta finalmente adattando i suoi strumenti alla realtà della sicurezza odierna. Non si tratta di nuovi bilanci, ma di usare in modo più intelligente e strategico i programmi esistenti. Il Parlamento ha ottenuto priorità chiave – tra cui la partecipazione dell’Ucraina al Fondo Europeo per la Difesa e un maggiore sostegno all’innovazione rilevante per la difesa – salvaguardando al contempo i principi fondamentali. Questo costituisce un precedente importante su come l’Europa dovrebbe gestire gli investimenti nella difesa in futuro. Gli strumenti ci sono; ora occorre passare alla fase di attuazione” ha dichiarato il relatore Rihard Kols (Ecr, Letttonia).
Come hanno votato i partiti italiani in Ue
Tra i partiti italiani le nuove norme hanno avuto il benestare degli europarlamentari di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Partito democratico (con l’eccezione di Cecilia Strada e Marco Tarquinio, contrari), più Ignazio Marino e Leoluca Orlando. Nessun astenuto, contrari gli eurodeputati di Lega e Movimento 5 Stelle, insieme a Benedetta Scuderi e Ilaria Salis.
Il M5S dice no al riarmo Ue
“In un momento decisivo per le sorti della guerra in Ucraina ancora una volta il Parlamento europeo dimostra di essere fuori tempo massimo e dalla parte sbagliata della storia. I due testi approvati oggi (ieri, ndr) sul piano di riarmo e sulla procedura accelerata sul meccanismo sui prestiti di riparazione all’Ucraina promuovono l’escalation militare e finanziaria, l’esatto contrario del ramoscello di ulivo che andrebbe oggi offerto per favorire i negoziati e trovare un accorso su quel 10% che ancora manca. L’Ue fermi questa assurda ricerca di paletti e ostacoli per fermare il processo di pace”, ha scritto in una nota Danilo Della Valle, europarlamentare del Movimento 5 Stelle (The Left). Il M5s, prosegue Della Valle, “aveva presentato un emendamento di rigetto all’accordo sugli investimenti nel settore della difesa, ma è stato purtroppo respinto. Questo provvedimento è un tassello del piano di riarmo di questa Commissione che drena risorse vitali all’economia civile per finanziare la militarizzazione e la guerra e per noi andava respinto”.