Ricette shock e scaricabarile. Sui migranti è il solito teatrino. Dai ponti aerei alle navi di Stato del Cav per le espulsioni. Allo slogan “più rimpatri che sbarchi” dell’alleato Salvini

Berlusconi insegue a destra l’alleato Salvini su uno dei cavalli di battaglia della Lega, quello dell'approccio al tema dei cladestini

Una vera e propria “bomba sociale pronta esplodere”. Perché “solo il 5% di quelli presenti in Italia, circa 30mila, ha il diritto di restare perché sono rifugiati”. Gli altri 600mila, invece, “vivono di espedienti e reati”. L’ultima tanica di benzina sul fuoco delle polemiche l’ha versata ieri Silvio Berlusconi davanti alle telecamere del Tg5. Sullo sfondo una città, Macerata, ancora sotto choc dopo l’attacco di Luca Traini che ha sparato, ferendole, sei persone (tutti immigrati), per vendicare la morte di Pamela Mastropietro, il cui corpo fatto a pezzi è stato ritrovato nei giorni scorsi in due valige. E dal centro marchigiano, l’ultima ondata di polemiche ha ormai investito l’intero Paese. Attraverso l’acceso scontro di una campagna elettorale dai toni durissimi.

Sorpasso a destra – Una rincorsa a destra dell’alleato Matteo Salvini su uno dei cavalli di battaglia della Lega? Sarà. “Io non ho gelosie”, assicura il segretario del Carroccio rivendicando, però, la paternità dell’approccio al tema dei clandestini rispetto alla sortita dell’ex Cavaliere. Senza perdere, peraltro, l’occasione di rilanciare. “Qualcuno interpreta la richiesta di controlli come fascismo, andrebbe ricoverato”, taglia corto. Assicurando il proprio impegno “per avere molte più espulsioni che sbarchi”. Il sillogismo, insomma, è chiaro: meglio spendere i soldi “per espellere che per mantenere in albergo”. Certo, Berlusconi chiarisce che “non c’è un discrimine al colore per la pelle”. A Macerata, argomenta l’ex premier, “c’era stato il terribile caso della povera Pamela fatta a pezzi”. Poi sabato, scorso, il folle gesto di Traini. “Da attribuire al fatto che fosse squilibrato e non alla politica”, mette in chiaro il leader di Forza Italia. Una questione in cui neppure il segretario Pd, Matteo Renzi, può evitare di entrare a gamba tesa. “L’immigrazione dipende da due fattori: coi trattati di Dublino ogni Paese gestisce l’immigrazione da solo, ma quegli accordi che ora Berlusconi contesta li ha firmati lui nel 2003 – accusa il leader dem –. E se in Italia arrivano i migranti è perché qualcuno ha fatto la guerra in Libia e il presidente del Consiglio era Berlusconi”.

Legnate a 5 Stelle – Mente il candidato premier del M5S, Luigi Di Maio, accusa Berlusconi di essere il “responsabile della bomba sociale dell’immigrazione in Italia”. Non nega che quello dell’immigrazione sia un problema ormai “fuori controllo”, ma per il vice presidente della Camera, il responsabile ha un nome e un cognome: il Centrodestra dello stesso Berlusconi con la complicità del centrosinistra. “A 81 anni – attacca Di Maio dalla Sardegna – comincia a perdere la memoria e allora è preoccupante per tutto il Paese, eppure conosco tanti 81enni che ricordano bene le nefandezze che ha fatto quando era al governo”. Perché se l’Italia si trova dinanzi un “fenomeno fuori controllo” è “per colpa sua e per colpa del centrosinistra che insieme hanno firmato trattati vergognosi (riferimento al Dublino II ratificato nel 2003 dal governo Berlusconi e al Dublino III sottoscritto nel 2013 dall’esecutivo Letta, ndr), hanno fatto business sull’immigrazione e hanno bombardato la Libia”. Secondo il pentastellato è stato l’ex Cavaliere “insieme a Giorgio Napolitano e al Pd” a decidere di bombardare la Libia e a creare poi quell’instabilità che ha creato i flussi migratori. “Ora questi qui – rincara Di Maio – ci dicono che vogliono risolvere il problema della bomba sociale dei migranti. Oggi l’immigrazione è un business ed è fuori controllo perché loro hanno fatto speculazione su questo fenomeno, perché non si sono fatti rispettare in Europa”.

Sparate da cabaret – Tenta di frenare l’onda antimigranti Pietro Grasso che derubrica la proposta berlusconiana a una “sparata da cabaret”. Per il leader di Liberi e Uguali “non si può pensare a dire una roba simile. Pensare ad un esodo di massa sembra come quello che sognava Trump e che poi hanno bloccato i giudici”. Berlusconi in una delle due comparsate tv della mattinata spiega poi come intende “andare a prendere” i 600mila irregolari in Italia: “Lo faremo con norme di polizia e le faremo subito – garantisce -, rilanceremo il poliziotto di quartiere e ritorno al progetto strade sicure con i militari nella strade al fianco delle forze dell’ordine”. Secondo il leader azzurro tutti i cittadini potranno segnalare gli irregolari che verranno riportati nei Paesi d’origine, con “navi di Stato” e “aerei pubblici”.