Riesplode la corruzione e a Napoli i partiti tornano inguardabili

Riesplode la corruzione: il caso del sindaco Donnarumma agita tutta la politica locale napoletana e i partiti.

Riesplode la corruzione e a Napoli i partiti tornano inguardabili

L’arresto di Aniello Donnarumma, giovane sindaco meloniano di Palma Campania, è la punta dell’iceberg. In attesa degli sviluppi dell’inchiesta e dopo le misure cautelari, l’area metropolitana di Napoli si presenta ormai con una vera e propria emergenza tra infiltrazioni dei clan e casi di corruzione nei principali Comuni della provincia da nord a sud. Arzano, Castellammare di Stabia, Marano, Sant’Antimo, Torre Annunziata e Villaricca sono solo alcuni dei municipi sciolti per infiltrazione dei clan.

Sono territori dove non solo è molto alto il controllo della camorra, ma costituiscono anche distretti industriali e commerciali strategici per tutta la regione. Oltre all’appartenenza al partito di governo di Fratelli d’Italia Donnarumma scuote la scena politica perchè coinvolge anche la new generation alla guida stessa del partito con i suoi 38 anni. Sulla gravità di questa situazione nella provincia di Napoli, Libera lancia l’allarme: “i ripetuti scioglimenti di piccoli e grandi comuni della città metropolitana di Napoli – afferma il coordinatore regionale Mariano Di Palma – ci raccontano del problema di corruzione endemica della classe politica locale.

I problemi nascono dalla composizione di liste elettorali, non solo tra le liste civiche, ma all’interno anche delle liste con i loghi dei partiti nazionali. Personalità dubbie, rappresentanti di piccoli gruppi di interesse territoriale, arrivano a sedere tra gli scranni del consiglio comunale senza alcuna statura amministrativa, politica o intellettuale che sia”. Esprimono una forte preoccupazione anche i partiti con i loro dirigenti provinciali e sono in piena allerta. C’è chi prova a fare interventi per selezionare i futuri amministratori: “è chiaro che c’è un allarme ed è assolutamente evidente che c’è un problema di selezione della classe dirigente – sottolinea il segretario del Pd Napoli Giuseppe Annunziata – con i partiti che non hanno più quella funzione del passato per formare i futuri dirigenti.

Questa è la conseguenza e noi siamo consapevoli che deve essere affrontata. Abbiamo definito la rinascita di una scuola di partito che non deve insegnare ad amministrare, ma ai giovani e ai militanti dobbiamo insegnare cosa sia un partito”. Secondo Annunziata “è passata l’idea che i partiti siano il male e bisogna affidarsi a una società civile, poi spesso capita che non basta nemmeno essere una persona onesta per amministrare un territorio. Inoltre abbiamo assistito a una proliferazione di liste civiche che spesso sono solo contenitori per far eleggere il personaggio del momento”.

Riesplode la corruzione, “basta con la casta”

Per i 5 Stelle occorre un ricambio generazionale: “il compito dei partiti è quello di selezionare accuratamente la classe politica – sostiene Elena Vignati, coordinatrice provinciale dei 5S di Napoli – aprendosi alla partecipazione dei cittadini, formandoli e seguendoli in questi percorsi. Solo con un ricambio generazionale politico e con un controllo puntuale delle liste e dei collegamenti anche familiari che potrebbero esserci tra il nuovo che si propone e il vecchio sistema, si può cercare di mettere un argine a queste derive che ingenerano anche sfiducia nell’elettorato. In mancanza di questo impegno da parte della politica, inevitabilmente si instaura un circolo vizioso che agevola il controllo delle organizzazioni criminali nella gestione dei comuni attanagliati ormai anche negli uffici, dove sarebbe auspicabile far ruotare i dirigenti con regolarità”.

Perciò il caso di Palma Campania preoccupa tutti. “Gli scioglimenti e i provvedimenti nei confronti delle amministrazioni locali nell’area metropolitana di Napoli – dichiara Luciano Crolla, segretario di Azione Napoli – sono molti e ci devono interrogare. I temi cogenti restano quello della costruzione del consenso, soprattutto nel Mezzogiorno, e della selezione della classe dirigente, che con la crisi profonda dei partiti e dei corpi intermedi, incubatori di partecipazione e strumenti di composizione dei conflitti e degli interessi legittimi, ha aggravato prassi inaccettabili. Come Azione stiamo provando, tenacemente, a costruire un partito vero proprio perché crediamo profondamente si debba ripartire da questo”.

Anche da destra su questo tema, oltre alla vicenda specifica di Palma Campania, si rivendica un impegno: “la guardia debba sempre essere alta nei confronti di ogni forma di reato o di illecito – afferma il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli – soprattutto in territori particolarmente esposti alle infiltrazioni criminali. Un governo di destra, con una impronta decisamente legalitaria, non avrà mai alcun arretramento sul fronte della lotta alla corruzione nella Pubblica amministrazione”.