Riforma del Mes, dai sovranisti allarme infondato. Per Di Maio occorre migliorare il negoziato. Conte lunedì riferirà alla Camera: “Spazzerò via mezze verità e palesi menzogne”

Le dichiarazioni di Maria Cannata, del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e del presidente dell’Abi Antonio Patuelli “sono state manipolate”. Sono stati presi “pezzi di citazioni, fuori contesto e a sproposito” e usate da alcuni parlamentari “come armi contundenti” per “portarle a sostegno delle proprie tesi”. Non ha dubbi il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. E lo ha detto chiaro e tondo ieri, rivolgendosi al senatore Fdi, Adolfo Urso, che nel corso dell’audizione sul Mes a Palazzo Madama ha citato una dichiarazione del 2018 proprio della Cannata, ex responsabile del Debito di Via XX Settembre.

E pure al leader della Lega, Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha accusato il premier Giuseppe Conte di aver nascosto la riforma del Mes al Parlamento, il ministro non le ha mandate di certo a dire: “Non capisco come abbia potutto nascondere al Parlamento un dibattito pubblico, è questo Parlamento che non l’ha considerato rilevante”, ha tagliato corto. Così come è “falso” che la Commissione perda poteri perché continua a fare “l’analisi di sostenibilità del debito” dal momento che “la decisione è sempre dell’Eurogruppo, nel bene e nel male chi decide sono gli Stati membri, che sono gli azionisti del Mes e tra questi ci siamo anche noi”.

Certo, “ci sono perplessità anche nei 5S”, conferma Luigi Di Maio ospite di Porta a Porta: “Un conto è il negoziato, e un conto è se conviene all’Italia. Ma sono sicuro che troveremo una soluzione con Conte e Gualtieri”. Intanto, sul Mes, si sfiora la rissa alla Camera. Tra le urla e i fischi che arrivano dai banchi del Centrodestra, si accalcano diversi deputati: nel tentativo di separarli c’è chi, come il deputato di FI Giorgio Mulè, esce con un polso slogato. Daniele Belotti della Lega è furioso: secondo alcuni colleghi avrebbe sfasciato una sedia in preda a un attacco di rabbia. Rossella Muroni, deputata di Leu, esce in lacrime: “Abbandono l’Aula di Montecitorio in lacrime e non mi vergogno a dirlo – scrive sui social -. Mi vergogno invece per la scena di violenza a cui hanno assistito due scolaresche in visita. Una rissa in piena regola come ci si aspetterebbe in un bar malfamato. Ed invece era l’aula di Montecitorio”.

“Non è il fatto che si modifichi il Mes il problema – ha detto oggi Di Maio parlando ai parlamentari M5S -, ma il come. C’è massima fiducia in Conte e Gualtieri, ma è evidente che occorre migliorare il negoziato difendendo gli interessi dell’Italia. Resta solida nostra appartenenza ad Euro ed Europa, malgrado ciò se qualcosa non è accettabile va migliorata. E la riforma del Mes si può migliorare, siamo qui per questo”.

“Come M5S – ha detto ancora il leader M5S – abbiamo l’obbligo di controllare non solo la riforma del Mes, ma anche tutti gli altri negoziati in corso come quello sull’unione bancaria. Dobbiamo sempre ragionare in una logica di pacchetto, per cui solo il combinato disposto di queste riforme ci può permettere di capire se il risultato sia soddisfacente”.

“Lunedì alle 13 riferirò alla Camera, come sempre sarò in Parlamento, in modo trasparente, a riferire tutte le circostanze. Vedrete che ancora una volta verranno spazzate via mezze ricostruzioni, mistificazioni, mezze verità e palesi menzogne” ha detto il premier Giuseppe Conte, in merito alle polemiche sulla riforma del Mes.