Riforma fiscale, al via il confronto tra Governo e parti sociali

Palazzo Chigi avvia il confronto sulla riforma fiscale. Da domani gli incontri con sindacati, associazioni di categoria e ordini.

Riforma fiscale, al via il confronto tra Governo e parti sociali

Al via il confronto con le parti sociali sulla riforma fiscale. In vista dell’approvazione del disegno di legge delega, domani a partire dalle 14 saranno ricevuti a Palazzo Chigi i rappresentanti delle sigle sindacali. Mercoledì, invece, a partire dalle 9.30, verranno incontrati i rappresentanti delle Associazioni di categoria e degli Ordini professionali.

Palazzo Chigi avvia il confronto sulla riforma fiscale. Da domani gli incontri con sindacati, associazioni di categoria e ordini

Il Governo, durante il confronto sulla riforma fiscale con sindacati, associazioni di categoria e ordini, sarà rappresentato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti (nella foto), dal vice ministro, Maurizio Leo e dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

Domani toccherà ai Sindacati. Mercoledì a ordini e  associazioni di categoria

Nel dettaglio, domani alle 14 è prevista la convocazione di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, a seguire alle 15 Cofsal Unsa, Confintesa, Usb e Cisal. Mercoledì alle 9.30, Confindustria, Abi, Confapi, Confimi, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Cia, Confcommercio, Confesercenti, Federdistribuzione, Federterziario, Confeservizi, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri. A seguire alle 11, Ania, Ance, Confedilizia, Alleanza Cooperative, Confcooperative, Unicoop, Cndcec (Commercialisti), Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, Confprofessioni, Assoprofessioni, A.N.T.I. (Tributaristi Italiani).

M5S: riforma sbagliata, senza innovazione e debole con i forti

“La delega fiscale – afferma il capogruppo M5S in commissione Finanze della Camera, Emiliano Fenu – che il Governo si appresta ad approvare, verosimilmente nel prossimo Consiglio dei ministri, è in larga parte sbagliata, senza innovazione, debole con i forti e addirittura a pagamento, in virtù di una norma che intenderebbe far pagare alle imprese gli interpelli all’Agenzia delle entrate. Alla faccia del tanto sbandierato richiamo al fisco ‘amico’. È inoltre una riforma irrealizzabile nel suo obiettivo finale di una flat tax per tutti, esito dai costi mostruosi e a fortissimo rischio di iniquità. Il M5S, dal canto suo, ha appena depositato in Parlamento una sua proposta di delega fiscale che punta molto sulla tecnologia per semplificare la vita dei contribuenti, per esempio con la proposta di cashback fiscale, meccanismo per accreditare direttamente sul conto corrente dei contribuenti le detrazioni fiscali e per monitorare e semplificare realmente le tax expenditures”.

“In più – aggiunge Fenu – proponiamo un aggregatore unico dei dati consegnati dai contribuenti a colossi e piattaforme del web per arrivare a una giusta tassazione sull’economia digitale, che oggi ha fruttato incredibili ricchezze ad alcuni operatori ampliando le disuguaglianze. Nella stessa direzione proponiamo un meccanismo di tassazione strutturale degli extraprofitti, laddove questi si generino a seguito di eventi imprevedibili ed emergenziali. Una riforma del fisco degna di questo nome non può non occuparsi delle nuove forme di economia, dell’economia digitale e dell’economia dei dati. È su queste fonti di incredibile generazione di ricchezza che si può e deve agire per reperire ingenti risorse da predistribuire e redistribuire, non vendendo agli italiani il solito ‘sempreverde’ taglio alle spese fiscali”.