Riforme, la maggioranza va avanti compatta. Bagarre in Aula e seduta sospesa quando il verdiniano Barani ha fatto gesti osceni alle senatrici grilline

La maggioranza avanza tranquilla sul ddl Boschi. Seppur con qualche voto in meno rispetto a quelli incassati nella giornata di giovedì, quando su alcuni punti era riuscita a strappare anche più di 200 voti procede spedito l’esame al ddl riforme costituzionali in votazione. Una giornata sin di troppa quiete. Fino alla bagarre del pomeriggio scatenata da un gesto osceno nei confronti delle senatrici del Movimento Cinque Stelle da parte del verdiniano Lucio Barani. Immediata la sollevazione delle donne in aula, come anche la sospensione della seduta. Alla ripresa il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha annunciato la convocazione dell’ufficio di presidenza per lunedì per discutere del gesto di Barani e aggiungendo: “D’ora in poi il rigore sarà assoluto”.

LA LUNGA SEDUTA
Ma torniamo ai lavori. Quella odierna è stata la giornata dell’inizio delle votazioni sull’articolo 2. Quello che riguarda l’elettività dei senatori. Si è partiti dall’esame degli emendamenti. La maggioranza con 176 voti ha bocciato l’emendamento soppressivo dell’articolo 2 al disegno di legge Boschi che avrebbe annullato l’intera riforma. Per quanto riguarda le votazioni segrete all’articolo 2 si è passati dalle sei annunciate a una sola: su un emendamento firmato dal leghista Roberto Calderoli che riguarda la tutela delle minoranze linguistiche. In mattinata le polemiche aveva riguardato il presidente Grasso accusato di essere parziale dai Cinque Stelle: “Continuo a essere imparziale e arbitro, ha tuonato in Aula Grasso replicando duramente al pentastellato Alberto Airola che aveva lanciato l’accusa.