Accelerata sulle riforme: Renzi ha scelto il Cav

di Luca La Mantia

Un tornado in grado di cambiare il quadro politico nell’arco di poche ore. E’ quello che è avvenuto negli ultimi giorni. Si era cominciato domenica scorsa con l’inaspettata apertura del Movimento 5 Stelle al Governo Renzi. “Per le riforme noi ci siamo” era stato il concetto espresso da Beppe Grillo in un post comparso sul suo blog che sapeva di tregua dopo mesi di attacchi al Palazzo. Renzi ha letto e ha riflettuto. Perché per un Grillo che si offriva c’era un Berlusconi ancora fermo agli accordi del Nazareno e pronto a far saltare il banco se si fosse trovato nella condizione a lui più sgradita: fare il comprimario. Il premier alla fine ha deciso di rafforzare il patto stretto con Forza Italia. L’accelerazione c’è stata negli ultimi giorni. Berlusconi, tornato in Parlamento dopo 4 mesi di assenza, ha fatto la sua proposta a Renzi: Matteo dammi il presidenzialismo. Ma stranamente, contrariamente a quanto si potesse pensare inizialmente, l’ex Cav non ha posto aut aut al Governo, anzi, ha mandato segnali concilianti all’esecutivo sulle riforme. E ieri l’incontro tra il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, e il capogruppo di Fi al Senato, Paolo Romani, si è concluso con l’attesa fumata bianca. “Abbiamo potuto apprezzare significativi passi avanti rispetto al testo base che vanno nel senso delle proposte da noi avanzate – ha spiegato Romani in un comunicato diramato al termine dell’incontro con la Boschi – soprattutto in tema di rispetto e rappresentatività delle indicazioni elettorali dei cittadini italiani”. La nota si riferisce alla riforma del Senato, quella più discussa in questi giorni, perché c’è da capire proprio come sarà organizzata la nuova camera alta. La stessa riforma su cui anche la Lega si è detta possibilista, sia pur con le cautele del caso.  “Prima vedere il tappeto e poi pagare cammello. Se la riforma è una buona riforma noi ritireremo i nostri emendamenti” ha detto Roberto Calderoli. Come a dire: ci siamo ma vogliamo dire la nostra anche noi. E Grillo? Torna esattamente dov’era sino a qualche giorno fa, in una posizione di isolamento che di certo non può piacergli. E, infatti, l’ex comico ha subito messo la pulce nell’orecchio della Rete su un nuovo inciucio stile Nazareno. “Il ministro Boschi si è incontrata con Romani di Fi per la legge elettorale. Perché non hanno fatto lo streaming? Cosa hanno da nascondere?” ha tweettato Grillo ieri in mattinata. Poco dopo il leader del M5S è tornato sull’argomento sul suo blog con toni ancor più polemici: “Proprio in queste ore c’è stata un’improvvisa accelerazione da parte del Pd che ha definito blindato l’accordo con Berlusconi sulle riforme” ha scritto Beppe.  “Il M5S – ha proseguito sul post – ha offerto la disponibilità a sedersi a un tavolo di trattative ad un Governo che ha sempre detto di non avere altra scelta che Berlusconi “.  Renzi, alla fine, ha risposto all’invito in una lettera inviata ai parlamentari 5 Stelle. Il premier ha proposto mercoledì prossimo come data per l’incontro, chiedendo ai pentastellati di fargli sapere chi sarà il suo interlocutore.  Una replica, quella di Renzi, che sa tanto di contentino a cose già decise. Ma di quesi tempi.. Non si sa mai.