Via libera del governo alle prime riforme

Il Consiglio dei ministri all’unanimità ha dato il via libera al ddl costituzionale che riforma il Senato e il titolo V, riduce il numero dei parlamentari, sopprime il Cnel e le Province. Il premier Matteo Renzi ha spiegato i punti più importanti delle prime riforme del suo governo.

Addio Cnel
“L’abolizione del Cnel è l’antipasto della semplificazione che arriverà per la P. A. nelle prossime settimane. Vorrei sapere, se c’è oggi in Italia qualcuno che pensa che questa istituzione abbia risposto all’obiettivo avuto dai costituenti?”.

Il decreto 80 euro
“E’ una grandissima svolta per la politica e le istituzioni. Immaginiamo di presentare il Def tra martedì e mercoledì della settimana prossima.  Ma non è tutto. Nella settimana di Pasqua saranno varati i decreti per gli sgravi di 80 euro in busta paga per i meno abbienti”.

La riforma del Titolo V
“Non ci saranno mai più conflitti tra Regioni e Stato, avremo un Paese più semplice, in cui chi ha a che fare con la Pubblica Amministrazione deve sapere chi è responsabile”.

I temi forti della riforma
“Intendiamo superare il bicameralismo perfetto con quattro paletti per il Senato: no a fiducia, no a voto su bilancio, no elezione diretta per i senatori, no indennità. Non so se ci sarà il lieto fine, ma questo è un buon inizio. Basta con i rinvii. E’ fondamentale che si arrivi all’approvazione della prima lettura del ddl riforme al Senato entro il 25 maggio, entro le elezioni europee”.

Una straordinaria opportunità
“Sono certo che non ci saranno tra i senatori persone che non colgano la straordinaria opportunità che stiamo vivendo. In Italia sta tornando la speranza che le cose cambino davvero: sono sicuro che non ci sia alternativa al futuro ed è impensabile continuare a fingere che non sia così”.

Le spaccature nel Pd sulle riforme
“Non sono preoccupato. Credo ci sarà una posizione di grande condivisione del progetto. Poi se qualcuno vorrà assumersi la responsabilità di far fallire questo percorso, lo farà. Noi più che dire che ci giochiamo tutto, non possiamo”.