Rivoluzione rosa in magistratura. Prima donna Pg a Milano. Francesca Nanni sulla poltrona che fu di Borrelli. Ma la parità di genere in magistratura è un miraggio

Anche nella magistratura la parità di genere inizia a farsi concretamente largo. Dopo decenni in cui le donne sono state tenute distanti dagli incarichi di vertice e dopo la rivoluzione avviata con la presidenza della Corte Costituzionale affidata a Marta Cartabia e la nomina a presidente aggiunto della Cassazione di Margherita Cassano, il Csm ha nominato procuratore generale di Milano un’altra donna, Francesca Nanni (nella foto), attuale pg a Cagliari. Un incarico quest’ultimo appannaggio sinora soltanto di uomini, tra cui Francesco Saverio Borrelli, lo storico capo del pool di Mani pulite.

LA SCELTA. Palazzo dei Marescialli ha preso la rivoluzionaria decisione con un plenum diviso. Sono stati infatti quattordici i voti andati alla Nanni contro gli otto andati al suo concorrente, l’ex consigliere del Csm Fabio Napoleone, già procuratore di Sondrio e ora sostituto procuratore generale a Milano. La nuova pg ha alle spalle una carriera con tanti risultati importanti anche sul piano dell’emancipazione femminile. Dieci anni fa Francesca Nanni è stata infatti la prima donna a diventare procuratore di Cuneo e otto anni dopo ancora la prima a essere nominata procuratore generale di Cagliari.

Una nomina quella a Milano che è stata accolta con soddisfazione dal mondo della politica. “E’ un altro passo e un segnale importante per le donne del nostro Paese”, ha sostenuto la ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti. “Un traguardo storico”, ha aggiunto Valeria Valente, senatrice dem presidente della Commissione sul femminicidio. “Un’ottima notizia”, ha twittato il vice segretario del Partito democratico, Andrea Orlando. “Il pieno riconoscimento della professionalità delle donne continua a fare fondamentali passi avanti”, ha scritto su Facebook la ministra dell’agricoltura, Teresa Bellanova.

“I mie complimenti e auguri alla magistrata Francesca Nanni, da oggi a capo della Procura generale di Milano. Quando una donna raggiunge i vertici, in questo caso si tratta della prima volta, si crea una piccola crepa in quel soffitto di cristallo che a poco a poco stiamo infrangendo. Ma è una battaglia che proseguiremo fino a quanto notizie come queste smetteranno di stupirci, perché saranno normali”, ha dichiarato la segretaria metropolitana del Partito democratico di Milano, Silvia Roggiani.

“Un benvenuto particolare” alla Nanni è stato quindi dato dal presidente vicario del Tribunale, Fabio Roia, e il presidente dell’Ordine degli avvocati, Vinicio Nardo, ha parlato di “un altro passo avanti verso la parità”. “Sono felice per lei e sono sicura che farà benissimo”, ha commentato anche Livia Pomodoro, prima presidente donna del Tribunale di Milano. “Le faccio davvero tanto complimenti. Spero di poterla incontrare non appena si insedierà”, ha aggiunto la ex presidente Pomodoro.

IL QUADRO. Da tempo la maggior parte dei giudici sono donne, ben 5.308 su un totale di 9.787 magistrati, il 54%, ma poche quelle che ottengono incarichi di vertice. Gli incarichi direttivi sono infatti quasi tutti in mani maschili. Ben 3 su 4 secondo uno studio recente del Consiglio superiore della magistratura. Un mondo in cui non c’è ancora parità di genere. Va poi ancora peggio se si guarda agli uffici requirenti. Solo il 21% dei procuratori è donna e la percentuale scende al 14% tra i procuratori generali.