Indagati, capi ultrà e impresentabili. Ecco chi spinge Rocca nel Lazio

Rocca ha una lunga lista di supporter tra ultrà indagati e impresentabili. Ecco chi spinge il candidato di Meloni alle regionali

Indagati, capi ultrà e impresentabili. Ecco chi spinge Rocca nel Lazio

A meno di un mese dalle elezioni regionali nel Lazio spuntano gli altarini. E sorgono dubbi sull’altezza morale di alcuni sponsor. Chi c’è, infatti, tra i sostenitori del candidato a governatore del centrodestra, Francesco Rocca? Andiamo a vedere. Il primo nome che emerge è quello di Stefano Bandecchi, patron della Ternana, candidato a sindaco di Terni con il partito Alternativa popolare, di cui è coordinatore nazionale, e sostenitore, appunto, della candidatura di Rocca.

Negli ultimi giorni Bandecchi è stato inserito nel registro degli indagati nella vicenda che interessa l’Università Niccolò Cusano, di cui è fondatore. I finanzieri del Comando Provinciale della Capitale hanno infatti eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore superiore a 20 milioni di euro, tra cui una Rolls Royce Phantom, acquistata nel 2018 dall’Ateneo per un valore di 550mila euro e una Ferrari, dal valore di 505mila euro.

Bandecchi avrebbe addebitato all’Università viaggi, aerei, hotel, noleggio di auto di lusso per un valore di quasi 2 milioni di euro. Ora è chiaro che, dopo una vicenda del genere, da più parti ci si chiede in che modo Bandecchi intenda supportare Rocca. Si sono espressi subito in molti nel Pd, dal sindaco di Fiumicino, Esterino Montino, alla capogruppo in Consiglio regionale, Marta Leonori, fino allo stesso candidato del centrosinistra, Alessio D’Amato, che a Rocca chiede di “sgomberare il campo da qualsiasi opacità, per trasparenza nei confronti degli elettori”.

Rocca, in effetti, si è espresso, dicendosi garantista e chiedendo di aspettare l’esito delle indagini. “Alternativa Popolare”, ha detto poi, “non è Stefano Bandecchi, altrimenti per motivi di opportunità avrei chiesto un passo indietro. Sappiamo che nasce con Alfano, è un’area moderata di riferimento e non devo chiedere passi indietro a nessuno”.

Giri turbolenti

Un altro nome che fa storcere il naso ad alcuni è quello di Guido Zappavigna, super tifoso romanista, ex appartenente a Boys Roma 1972, storico gruppo ultras della Curva Sud della Roma, il quale ha dichiarato apertamente di appoggiare Rocca con un post sul suo profilo Facebook in cui compare insieme a Giuseppe Cangemi, ex Forza Italia e oggi capolista della Lega alla Regione Lazio, lo stesso Cangemi che, come riporta La Repubblica, ha appoggiato l’associazione Gruppo Idee, fondata dallo stragista Luigi Ciavardini.

Inoltre, bisogna dire che l’associazione che lavora con i detenuti, è portata avanti da Germana De Angelis, che è la sorella di Marcello, portavoce proprio di Rocca all’interno della Croce Rossa. Zappavigna, poi, non è un mistero, è vicino agli ambienti di estrema destra, tanto che è stato pure indagato per la Strage di Bologna, poi prosciolto, e ha ricoperto il ruolo di consigliere del Movimento Sociale Italiano all’Eur, quell’Msi tanto caro al presidente del Senato, Ignazio La Russa che, addirittura, ne ha celebrato di recente la nascita, suscitando animose polemiche dentro e fuori il Parlamento.

Dietro la candidatura di Francesco Rocca, poi, sembra esserci anche lo zampino della famiglia Angelucci. Rocca, infatti, come scritto sulle pagine de La Repubblica, è stato presidente del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione San Raffaele, costituita appunto dalla famiglia Angelucci, un incarico che, però, non compare nel suo curriculum. Insomma, dietro la corsa a governatore dell’ex presidente della Croce Rossa, sembra non esserci esattamente il fior fiore della società, ma Rocca ha deciso di mettersi a disposizione del territorio laziale, una scelta che, stando ai sondaggi, potrebbe portarlo a essere, senza troppe difficoltà, il prossimo presidente della Regione.