Rodrigo Paz è il nuovo presidente della Bolivia. Il senatore centrista del Partito Cristiano Democratico ha vinto il ballottaggio con il 54,54% dei voti, contro il 45,46% dell’ex capo di Stato Jorge Quiroga dell’alleanza di destra Libertà e Democrazia, secondo i dati diffusi dal Tribunale Supremo Elettorale dopo lo scrutinio del 97,53% delle schede. La tendenza è ormai considerata irreversibile.
Cinquantotto anni, figlio dell’ex presidente Jaime Paz Zamora, Rodrigo Paz diventa il terzo membro della sua famiglia ad assumere la guida del Paese. Sindaco, deputato e senatore di Tarija, si è presentato come un candidato moderato capace di unire un Paese segnato da divisioni e da una lunga stagione politica a guida socialista.
La sua elezione segna la fine di quasi vent’anni di governi legati al Movimento al Socialismo, in un contesto economico difficile, con inflazione a doppia cifra, carenza di carburanti e riserve valutarie in calo. Paz punta a un modello che definisce “capitalismo per tutti”: sostegno all’iniziativa privata, ma senza smantellare del tutto le reti sociali esistenti.
Rodrigo Paz è il nuovo presidente della Bolivia: finisce l’era socialista del Paese sudamericano
Tra le sue priorità figurano incentivi alle piccole e medie imprese, programmi di credito agevolato e una politica fiscale volta alla decentralizzazione, redistribuendo le entrate tra regioni e comuni. Sul piano estero, il neopresidente promette di rilanciare i rapporti con Washington e di rafforzare la cooperazione con i partner del Mercosur, nella prospettiva di attrarre nuovi investimenti, in particolare nel settore energetico e del litio.
Rodrigo Paz entrerà ufficialmente in carica l’8 novembre, con un Parlamento privo di maggioranze solide e la sfida di unire una Bolivia che cerca stabilità e rilancio economico dopo anni di tensioni politiche e difficoltà finanziarie.