Roghi tossici a Castel Romano. La Raggi sgombera il campo rom. La sindaca firma il provvedimento e sale sulla ruspa. Esulta il quartiere vessato da furti e degrado

Sanare la città e ripristinare la legalità sono da sempre il mantra che contraddistingue l’azione politica della sindaca Virginia Raggi. Proprio in questa direzione si deve leggere il provvedimento firmato ieri dal Campidoglio con cui è stato predisposto lo sgombero del campo rom di Castel Romano, previsto per il prossimo settembre, che metterà fine – dopo decenni di non curanza della politica – alla piaga dei roghi tossici quotidiani che appestano il paese. Una scelta, quella della sindaca, che non poteva più essere rimandata tanto che nei giorni scorsi era arrivata anche un allerta da parte dell’Asl secondo cui le condizioni igieniche nel campo erano tali da costituire una vera e propria minaccia tanto per chi abita l’insediamento quanto per tutto il vicinato.

Così ieri è stato spedito l’avviso alle 28 famiglie residenti in cui si legge che per tutelare “la salute del suo nucleo e della collettività circostante anche in considerazione dei recenti incendi che hanno colpito l’area, l’amministrazione non potrà ulteriormente permettere la sosta in quell’area che per motivi di sicurezza dovrà essere liberata da cose e persone”. Ma come sempre la sindaca non ha intenzione di lasciare nulla di intentato e, ben consapevole dei problemi che potrebbero orginarsi da una simile operazione, ha subito offerto agli abitanti dell’insediamento, inserito all’interno della riserva naturale di Decima Malafede, di accedere ai benefici previsti dal Piano rom tramite la sottoscrizione del cosiddetto Patto di Responsabilità Solidale. Si tratta dell’accordo che prevede, in cambio di azioni collaborative da parte delle famiglie, l’aiuto del Comune nella ricerca di un alloggio alternativo e di un posto di lavoro così da riuscire a ripristinare la legalità.

INCENDI TOSSICI. Del resto negli ultimi giorni la situazione nel campo è diventata davvero insostenibile come denunciato da numerosi servizi giornalistici e dalle denunce da parte dei residenti del paese romano, quest’ultimi stremati dai roghi tossici sprigionati dal campo. Proprio qui, secondo quanto emergerebbe da alcune inchieste giornalistiche, verrebbero smaltiti – letteralmente in barba alla legge italiana – rifiuti pericolosi e addirittura macchine rubate sprigionando pericolose nubi alla diossina che mettono a repentaglio la salute di tutti. Fiamme che talvolta sono arrivate a lambire le case limitrofe all’insediamento e che solo per pura fortuna non hanno causato guai ancora peggiori.