Roma riscopre la Girandola. Al Pincio i giochi pirotecnici per i santi Pietro e Paolo. Una tradizione che affonda nelle radici della città

Per la città di Roma la ricorrenza dei santi Pietro e Paolo è più di una festa religiosa. Quello della Capitale con i suoi Patroni è un legame culturale e storico che – come accade per le parti più profonde delle nostre radici – non tutti vedono e ricordano. Per questo la città ha da sempre tributato omaggi percettibili ai sensi, alla vista e all’udito, finiti anche questi però per disperdersi nel logorio della vita moderna, come sintetizzava splendidamente una vecchia pubblicità di Carosello tv. Tra questi tributi c’è la Girandola, che quest’anno cambia location, traslocando da Castel Sant’Angelo alla terrazza del Pincio. Giunta alla decima edizione, la “maraviglia” del tempo, inserita nel palinsesto degli eventi giubilari, è dedicata a Virginio Vespignani, l’architetto che nel 1870 realizzò proprio al Pincio una delle scenografie pirotecniche più affascinanti e interessanti dell’epoca, l’ultima prima che la rievocazione scomparisse definitivamente nell’oblio. Un appuntamento imperdibile, che torna mercoledì 29 giugno, alle ore 21,30, grazie a un’altra iniziativa della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo guidata da Emmanuele Emanuele. Un regalo alla città, che punta prima di ogni cosa, a conservare e valorizzare i simboli stessi delle tradizioni culturali e della religiosità della Capitale.

LUCI E MUSICA – La Girandola, con i suoi sedici minuti di spettacoli pirotecnici, sarà eseguita in sincronia musicale su repertorio classico del romanticismo italiano, un omaggio al compositore Gioacchino Rossini con la Gazza Ladra che proprio quest’anno festeggia, con il Barbiere di Siviglia, i 200 anni dalla prima rappresentazione dell’opera, avvenuta nel 1816. In scaletta sono previsti anche i Pini di Villa Borghese, il poema sinfonico vero capolavoro di Ottorino Respighi, e Nessun dorma, dalla Turandot di Giacomo Puccini. Ideata e realizzata dal Gruppo Nona Invicta, oltre al sostegno della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo è sostenuta, tra gli altri, dall’associazione Metamorfosi, e patrocinata dal Mibact, dalla Regione Lazio, dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, dal Pontificio Consiglio della Cultura, sarà trasmessa in diretta su Radio Vaticana.
La Girandola affonda le sue radici nella storia. Fu introdotta, infatti, per la prima volta nel 1481 per volere di Sisto IV e da allora fu riproposta ogni anno per festeggiare eventi solenni, come la Santa Pasqua e, appunto, la ricorrenza dei santi Pietro e Paolo e l’incoronazione del nuovo Papa, fino al 1871. Immortalata nelle stampe del Piranesi e di grandi pittori, nelle pagine di Charles Dickens e nei sonetti di Gioachino Belli, dopo un oblio di oltre 100 anni, la Girandola è stata recuperata e rievocata per la prima volta nel 2006 dal cav. Giuseppe Passeri. Il sostegno a questo progetto da parte del presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo è stato perciò naturale, in quanto lo stesso Emanuele sostiene da sempre l’importanza fondamentale della salvaguardia e della valorizzazione non soltanto del nostro immenso patrimonio artistico e paesaggistico, ma anche di quelle tradizioni antiche e colme di fascino che connotano la nostra storia e la nostra identità. Infatti, oltre all’indiscutibile suggestione dello spettacolo pirotecnico, La Girandola porta con sé il valore del senso di appartenenza alla Città di Roma, caput mundi, per la quale fu pensata.

LA REGATA – Alle 17 si disputerà, inoltre, la seconda edizione de La Coppa della Girandola, la regata di canottaggio istituita nel 2015 dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo con il supporto del Comitato Regionale Lazio della FIC e la partecipazione dei Circoli Storici romani. Alla competizione parteciperanno, con un solo armo per ciascuno, il Circolo Canottieri Aniene, il Circolo Canottieri Lazio, il Circolo Canottieri Roma e il Circolo Canottieri Tirrenia Todaro. Uno spettacolo nello spettacolo.