Insofferenza Capitale. Tensione alle stelle tra migranti e residenti in zona Tiburtino III. Eritreo finisce in ospedale

Nel centro di accoglienza di via del Frantoio, in zona Tiburtino Terzo, un eritreo è stato ferito dopo una discussione con i ragazzini del quartiere

Ancora tensioni nella Capitale. Nel centro di accoglienza di via del Frantoio, in zona Tiburtino Terzo alla periferia di Roma, un eritreo è stato ferito dopo aver avuto una discussione con i ragazzini del quartiere a cui aveva lanciato alcuni sassi. Successivamente molti parenti e residenti della zona, allertati dai ragazzi, sarebbero arrivati nelle vicinanze del centro della Croce Rossa per chiedere spiegazioni e nel parapiglia che ha seguito la discussione l’eritreo di circa 40 anni è stato accoltellato a un rene con un’arma da taglio. La Croce Rossa ha fatto sapere che l’uomo era stato espulso dal centro di accoglienza a causa del suo carattere problematico.

L’eritreo non è in pericolo di vita, ma è stato necessario il ricovero in ospedale. Aperta l’inchiesta per lesioni gravi. L’uomo verrà ascoltato il prima possibile con l’ausilio di un interprete visto che non parla italiano.

Le tensioni non sono finite lì, visto che stamattina due residenti sono andati incontro a tre migranti, uno dei quali con la mano fasciata, urlandogli contro: “Ti ho riconosciuto, eri quello che stanotte aveva in mano un bastone. Andate via, tornate al vostro paese”. Necessario l’intervento di polizia e carabinieri per stemperare le tensioni.

Sulla vicenda è interventuo Fabrizio Ghera, capogruppo di Fdi-An in Campidoglio, sostenendo che quella di via del Frantoio fosse una vicenda ampiamente nota con un centro d’accoglienza strabordante: “A più riprese abbiamo denunciato la vicenda di via del Frantoio, struttura giunta a più di 100 unità – accogliendo anche parte dei migranti provenienti da via Cupa – quando il centro d’accoglienza può contenere massimo 60 perone. I fatti della scorsa notte al Tiburtino III rappresentano il sintomo di una situazione che ha superato i livelli di sicurezza e che rischia ora di trasformarsi in un’emergenza sociale. Ricordiamo peraltro che la struttura in via del Frantoio confina con la scuola materna ed elementare Fabio Filzi. Chiediamo al sindaco, all’assessore alle Politiche sociali e al municipio la massima attenzione di chiudere il centro d’accoglienza, come richiesto in precedenza da Fdi, struttura che grava su un territorio dove insistono altre situazioni di questo tipo come in via di Pietralata 190 e via Tiburtina”. Anche Mauro Antonini, responsabile per Cpi del Lazio, ha denunciato già da tempo la situazione allarmante nella zona: “La bomba sociale che temevamo scoppiasse già due anni fa, sembra essere esplosa al Tiburtino Terzo. Avevamo avvertito le istituzioni e le autorità che quel centro andava chiuso – aggiunge – sono ospitati più di quanti la struttura ne possa contenere, non sono rifugiati politici, bivaccano per strada dal mattino a notte fonda, degradando la parte della struttura adiacente alla scuola elementare del quartiere”.