Romanzo Quirinale. Prodi non piace a Forza Italia. Ma nemmeno a Lega e Movimento 5 Stelle. Il professore ricucirebbe la frattura nel Pd ma ne potrebbe aprire tante altre

Anche se i due interessati continuano a negare adducendo motivi internazionali, in realtà l’incontro tra Matteo Renzi e Romano Prodi ha ufficialmente aperto la partita del Quirinale. Il premier, insomma, sta cominciando a sondare il terreno partendo proprio dall’ex leader del centrosinistra. Una scelta che mira – non è un mistero – a ricucire la spaccatura con i frondisti Dem nata dopo l’iter che ha portato all’approvazione del Jobs Act.

ATTRITI IN FORZA ITALIA
Eppure, così come capitato, mesi fa quando alla fine i partiti scelsero per un Napolitano-bis, anche a questo giro pare che il nome del professore di Bologna potrebbe non accontentare i desiderata delle altre forze politiche. Se infatti Maurizio Gasparri di Forza Italia ha detto che sarebbe “felice di votare Prodi al Quirinale” è anche vero che gran parte del partito di Silvio Berlusconi non vede Romani Prodi come un candidato in grado di far raggiungere alle forze politiche un grado sufficiente di unità. “Come tutti i nomi di ritorno – ha detto Francesco Paolo Sisto – ci sarebbe qualche problema a riproporre Prodi, e Forza Italia certamente non è favorevole a questa candidatura”.

IL NIET DI SALVINI
Ma a porre un chiaro niet non è solo Forza Italia, ma anche Cinque Stelle e Lega Nord. Sull’ipotesi Prodi al Quirinale, infatti, Salvini è stato più che esplicito: l’ipotesi di Romano Prodi al Quirinale “è come quella delle Olimpiadi a Roma: un delirio. Assolutamente no”. Il motivo? “I responsabili di questa situazione in Italia e soprattutto in Europa non possono diventare presidenti della Repubblica. È assolutamente la condizione che noi poniamo: il nuovo presidente non deve essere stato complice del furto che l’Europa ha fatto ai danni dell’Italia: quindi Prodi, Amato e Padoan sono tutti uguali, per quanto mi riguarda”.