Rosatellum, emendamento a 5 Stelle contro Silvio. La proposta: non può essere capo di una forza politica chi è incandidabile

Tra i 39 emendamenti presentati al Rosatellum bis dai pentastellati, infatti, vi è una proposta di modifica che dispone l’incandidabilità del capo politico

I 5 Stelle provano a stoppare la leadership di Silvio Berlusconi nel centrodestra e il cammino della legge elettorale. Tra i 39 emendamenti presentati al Rosatellum bis dai pentastellati, infatti, vi è una proposta di modifica che dispone l’incandidabilità del “capo politico”. Si legge nel testo: “A pena di inammissibilità della lista non può essere indicato quale capo della forza politica ai fini della presente dichiarazione chi in base alle leggi vigenti al momento del deposito del programma elettorale non possa essere candidato e non possa comunque ricoprire la carica di deputato”. Una norma che, allo stato attuale, appare scritta su misura contro il leader di Forza Italia, che è incandidabile e ineleggibile a seguito della legge Severino, dopo essere stato condannato in via definitiva.

Ma la mossa potrebbe avere un obiettivo diverso e persino più ambizioso della messa in fuori gioco di Berlusconi. Ovvero, trovare sponde nel Pd per l’emendamento anti-Silvio e inserire così un granello nell’ingranaggio per far saltare l’intesa tra Pd e Forza Italia in chiave legge elettorale. Tra le 39 proposte di modifica su cui i grillini puntano maggiormente ci sono quelle per la reintroduzione delle preferenze, per il voto disgiunto e uno sullo scorporo. Inoltre c’è un emendamento in cui si stabilisce che liste collegate abbiano un solo leader. In definitiva, il M5s rilancia il sistema proporzionale presentando un emendamento al Rosatellum bis che riprende il precedente testo del Fianum, con il più il voto disgiunto.