Rubano ma niente carcere. Zingare salvate dalla legge. Il codice penale vieta l’arresto di mamme con bimbi. Ci sono rom libere con 78 furti accertati

di Oscar Cromato

Dall’efficienza dei trasporti si vede la civiltà di un Paese. A guardare le nostre stazioni ferroviarie e delle metropolitane si resta disgustati. Sono sporche e insicure. Poi ci sono gli scioperi. Che le fanno diventare delle trappole per cittadini e turisti, letteralmente sequestrati dai disagi. Una vergogna. Così come è vergognoso il fatto che borseggiatrici zingare vengano arrestate perché colte in flagrante con il portafoglio ancora in tasca, ma rilasciate poco dopo. Pure se sono recidive. Una vergogna nella vergogna.

MAI IN CARCERE
Ha dell’incredibile la storia di Milano che vede protagoniste alcune borseggiatrici rom. La prima: 29 anni, 9 figli, 115 identificazioni delle forze dell’ordine, 49 denunce, 16 arresti. La seconda: 21 anni, 4 figli, 152 identificazioni, 24 denunce, 25 arresti. La terza: 29 anni, 5 figli, 24 denunce, 8 arresti. La quarta: 23 anni, 4 figli, 68 denunce, 22 arresti. E la quinta: 20 anni, 3 figli, 27 denunce e 7 arresti. Il 27 giugno scorso i poliziotti milanesi le hanno arrestate di nuovo, tutte insieme. In metrò, fermata stazione Centrale, stavano sfilando il portafogli a una turista asiatica. Cinque donne e madri (in tutto) di 25 bambini. Una, per rubare, aveva al collo il figlio di 3 mesi. Tutte insieme, quelle ragazze rom, due bosniache e tre italiane, negli ultimi anni hanno messo insieme 192 denunce, 78 arresti. Solo furti. Borseggiatrici professioniste. Ma il carcere mai. Nonostante oltre 200 arresti in un anno e mezzo.
Il lavoro delle forze dell’ordine per questo tipo di reati si scontra con l’articolo 275 del codice di procedura penale che recita: «Quando imputati siano donna incinta o madre di prole di età non superiore a 6 anni non può essere disposta né mantenuta la custodia in carcere, salvo esigenze di eccezionale rilevanza». E così la fanno sempre franca. Pure se sono recidive.

LE AGGRESSIONI
Non bastano i furti ci sono pure le aggressioni. E non accadono solo a Milano. Le zingarelle ladre viaggiano sempre in gruppo. Sono minorenni, poco più che ragazzine. Accompagnate da donne con prole. Spesso hanno un cartoncino che usano per nascondere le mano leste. Agiscono con una rapidità impressionante. Saltano da un vagone all’altro del metrò come fossero Spiderman.
Chi aggredisce invece sono gli uomini. Spesso disperati. Di sicuro senza biglietti. Nei primi cinque mesi dell’anno sono state 44 le aggressioni al personale di Trenord, 18 aggressioni fisiche, 26 di violente minacce verbali. Un capotreno ha rischiato di rimetterci un braccio. Altri rischiano l’incolumità fisica ogni giorno. Rischiano di beccarsi una coltellata mortale. Ma si fa poco per prevenire. Purtroppo i controlli latitano, così come gli agenti. Ma perché non si utilizzano i soldati?