Russiagate, perquisizioni al Parlamento Europeo: l’operazione collegata all’inchiesta sulle sospette interferenze russe in Ue

Operazione congiunta di investigatori belgi e francesi nell'ufficio del collaboratore di un eurodeputato della destra olandese.

Russiagate, perquisizioni al Parlamento Europeo: l’operazione collegata all’inchiesta sulle sospette interferenze russe in Ue

Russiagate, si allarga l’inchiesta. Un’operazione congiunta di investigatori belgi e francesi ha scosso questa mattina il Parlamento Europeo con perquisizioni negli uffici di Bruxelles e Strasburgo.

L’indagine, come riportano il settimanale tedesco Der Spiegel e il quotidiano belga De Tijd, si collega a quella sul presunto ruolo del portale di notizie Voice of Europe in un’operazione di influenza russa volta a condizionare le elezioni europee e le attività all’interno del Parlamento.

Russiagate, perquisizioni al Parlamento Europeo: al centro delle indagini le notizie diffuse dal portale Voice of Europe

L’obiettivo principale delle perquisizioni è stato, sempre secondo Der Spiegel,  l’ufficio di un collaboratore dell’eurodeputato olandese di destra, Marcel de Graaff. Il dipendente avrebbe lavorato anche per l’eurodeputato tedesco dell’AfD Maximilian Krah ed è sospettato di essere stato coinvolto nel rilascio di un lasciapassare parlamentare a una donna arrestata in Polonia come spia russa.

Le autorità ceche, già allertate da informazioni di intelligence, hanno imposto sanzioni a Voice of Europe, con sede a Praga, definendola un’operazione di disinformazione e propaganda orchestrata da Mosca. Dietro l’operazione si ipotizza la figura di Viktor Medvedchuk, oligarca ucraino e stretto confidente del presidente russo Vladimir Putin.

Secondo le indagini, il portale non si sarebbe limitato a diffondere notizie e opinioni allineate con la narrativa del Cremlino, ma avrebbe anche svolto un ruolo attivo nel finanziamento occulto di candidati pro-Russia alle elezioni europee del 2019. Le stime parlano di un milione di euro utilizzati per sostenere esponenti di estrema destra e partiti populisti in diversi stati membri dell’Unione Europea.

La replica di Voice of Europe: speculazioni prive di fondamento

Voice of Europe ha respinto con fermezza le accuse, definendole “speculazioni prive di fondamento”. Il portale nega di aver ricevuto o distribuito denaro per influenzare le elezioni. Tuttavia, i sospetti non si sono placati.

Le perquisizioni odierne rappresentano un passo significativo nella lotta alle interferenze russe nelle istituzioni europee.L’inchiesta in corso punta a fare luce su un’operazione di disinformazione e influenza che potrebbe avere avuto un impatto significativo sulle elezioni europee e sulle attività del Parlamento.