Sabino Cassese: orientamento politico, cv, vita privata (famiglia e moglie) e libri del candidato Presidente della Repubblica con una precisa idea sul Green pass e sullo stato d’emergenza

Chi è Sabino Cassese: l'ultimo nome messo sul tavolo da Salvini. Un profilo di valore sul piano accademico e come esperto giurista.

Sabino Cassese: orientamento politico, cv, vita privata (famiglia e moglie) e libri del candidato Presidente della Repubblica con una precisa idea sul Green pass e sullo stato d’emergenza

Chi è Sabino Cassese: l’asso della manica e l’ultimo nome presentato da Matteo Silvani. Si tratta di un profilo e di un candidato di valore come esperto giurista e celebre accademico.

Sabino Cassese: orientamento politico

Sabino Cassese è tutto fuorché un politico. Non è mai stato parlamentare, ma nel corso degli anni è stato nel Cda di Autostrade e Lottomatica, nel consiglio generale delle Generali e presidente del Banco di Sicilia. Non è mai stato iscritto a nessun partito, anche se può essere considerato un liberale laburista, ma le sue strade si sono incrociate diverse volte con quelle di Silvio Berlusconi.

È stato Ministro per la funzione pubblica del Governo Ciampi, dal 28 aprile 1993 al 10 maggio 1994. Tale governo viene definito l’ultimo governo della cosiddetta Prima Repubblica. La coalizione che lo aveva sostenuto era formata da DC, PSI, PSDI, PRI, PLI, PDS, FdV, AD.

Sabino Cassese: curriculum

Sabino Cassese si è laureato all’Università di Pisa. Dopo la laurea, ha iniziato la carriera accademica. Ha insegnato fino al 2005, poi ha smesso perché fu nominato giudice della Corte Costituzionale.

Nel corso degli anni e delle sue attività professionali, Sabino Cassese ha lavorato all’ENI di Enrico Mattei dal 1958 fino al 1962, e come consulente alla programmazione durante l’esperienza governativa di Antonio Giolitti. Come accademico invece, insegnò  nel 1961 ad Urbino alla Facoltà di Economia di Ancona, di cui è stato preside dal 1970 al 1974 e alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione di Roma (dal 1975 al 1983), quindi all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dove ha insegnato diritto amministrativo fino al novembre 2005.

Ci sono anche altre esperienze accademiche in realtà in Italia e all’estero. Cassese ha insegnato anche all’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, all’Istituto Universitario Europeo, all’”Institut d’Etudes Politiques de Paris”, alla Scuola Normale Superiore di Pisa e alla “New York University”, e dal 2013 è professore all’Università “Católic Global School of Law” di Lisbona e dal 2015 alla “School of Government” della Luiss di Roma. Conosce quattro lingue: l’inglese, il francese, il tedesco e lo spagnolo. Ha tenuto per anni lezioni in Argentina.

Ha inoltre collaborato con il Corriere della SeraIl Foglio e Il Riformista in qualità di editorialista. Nel suo curriculum ci sono anche diverse pubblicazioni e libri.

Sabino Cassese: vita privata

Sabino Cassese è nato ad Atripalda (Avellino) il 20 ottobre 1935, figlio dello storico Leopoldo Cassese e fratello di Antonio, giurista esperto di diritto internazionale. Lo stesso Sabino Cassese è un esperto giurista e celebre accademico, oltre che giudice emerito della Corte costituzionale. Inoltre, è sposato con Rita Perez da 58 anni e hanno avuti due figli: Elisabetta lavora in Banca d’Italia. Matteo invece vive a Berlino. Ha lavorato per Poste Italiane, Warner Bros e Netflix. Ora si occupa di comunicazione e produttività per imprese innovative.

Dal 1952 al 1956 è stato allievo del prestigioso Collegio Medico-Giuridico (allora annesso alla Scuola Normale Superiore di Pisa, oggi inglobato nella Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna) e si poi è laureato con lode all’Università di Pisa e diplomato presso la Scuola Normale Superiore – Collegio giuridico con pieni voti nel 1956.

Sabino Cassese: libri

Sabino Cassese è anche autore di diversi manuali che ovviamente richiamano il suo percorso accademico e la sua professione giuridica. Tra i titolo principali ecco un elenco: Governare gli italiani. Storia dello Stato (2014), Dentro la Corte. Diario di un giudice costituzionale (2015), Territori e potere. Un nuovo ruolo per gli Stati? (2016), La democrazia e i suoi limiti (2017), La svolta. Dialoghi sulla politica che cambia (2019), Il buon governo. L’età dei doveri (2020).

I suoi manuali trattano di diritto amministrativo, di diritto pubblico e di diritto pubblico dell’economia, volumi e articoli sulle imprese pubbliche, sulla proprietà pubblica, sui sistemi creditizi, sull’intervento statale in economia e sulla cultura amministrativa.

Sabino Cassese: Green pass e stato d’emergenza

In un’intervista al Messaggero, Sabino Cassese fece riferimento in modo chiaro, diretto e con leggi alla mano al green pass : “Il Green pass deve valere per tutti, questo strumento va inteso come la patente di guida, non possono esserci eccezioni, solo così si ripartirà in sicurezza, proteggendo i fragili e liberando posti in ospedale preziosi per i pazienti che soffrono di patologie diverse dal Covid”.”

“L’obbligo vaccinale– dice ancora Cassesse nel corso dell’intervista-, innanzitutto, discende quindi da quei doveri di solidarietà che sono così bene chiariti nell’art. 32 della Costituzione: la Repubblica tuteli la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e che nessuno possa essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. Quindi, dei trattamenti sanitari possono essere disposti con legge per proteggere la salute di ciascuno e per tutelare l’interesse collettivo. Oggi abbiamo il decreto legge numero 44 del 2021, che dispone obbligo di vaccinazione per il personale della sanità, e il decreto legge numero 111 del 2021, che prevede l’obbligo di vaccinazione per la scuola e i trasporti. L’obbligo di vaccinazione può essere disposto in termini generali per tutti”. 

Mentre su Il Foglio commentò la scelta della proroga dello stato d’emergenza: “Un paese che non riesce ad affrontare con strumenti ordinari una situazione che si protrae da due anni (è ancora emergenza?) ha un deficit di ideazione, di capacità di individuare strumenti ordinari, di progettazione, che dovrebbe preoccupare. Il Consiglio di stato dov’è, se non sa dare buoni consigli? Il governo dov’è, se non sa individuare soluzioni che ci sappiano mettere in sicurezza anche la prossima volta? Il Parlamento dov’è, se non sa fare buone leggi? Possibile che si debba sempre ricorrere alle scorciatoie per superare gli ostacoli e non si sappia o non si abbia il coraggio di abbatterli? Che faremo dinanzi alla prossima pandemia? Ricorreremo a un altro Figliuolo?”