Sabotaggio del Nord Stream, il Wall Street Journal rivela che la mente dietro alla distruzione del gasdotto russo sarebbe l’ex capo delle forze armate ucraine Zaluzhny

Gli inquirenti tedeschi ritengono che dietro al sabotaggio del Nord Stream ci sia Valeriy Zaluzhny, ex comandante in capo ucraino

Sabotaggio del Nord Stream, il Wall Street Journal rivela che la mente dietro alla distruzione del gasdotto russo sarebbe l’ex capo delle forze armate ucraine Zaluzhny

Dopo mesi di inchieste e un surreale silenzio, spuntano nuove e inquietanti rivelazioni sul sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, gli investigatori tedeschi sono ormai convinti che dietro all’esplosione che nel settembre 2022 danneggiò le condotte che trasportano gas dalla Russia all’Europa ci fosse Valeriy Zaluzhny, all’epoca comandante in capo delle forze armate ucraine.

Il quotidiano statunitense cita fonti della polizia e della procura tedesca, secondo cui sarebbe ormai emerso “un quadro chiaro” del coinvolgimento di un’unità militare d’élite di Kiev, che avrebbero agito “sotto la guida diretta del generale Zaluzhny”. L’obiettivo, scrive il Wsj, sarebbe stato quello di ridurre le entrate energetiche della Russia, così da rendere difficoltoso il finanziamento dell’invasione dell’Ucraina, e interrompere i suoi legami economici con la Germania.

Sabotaggio del Nord Stream, il Wall Street Journal rivela che la mente dell’attacco fu l’ex capo delle forze armate ucraine Zaluzhny

Le indagini, condotte anche attraverso il tracciamento di società di noleggio barche, telefoni e targhe, avrebbero portato le autorità tedesche a richiedere mandati di arresto per tre soldati delle forze speciali ucraine e quattro sommozzatori veterani.

Uno di loro, Serhii Kuznietsov, comandante dell’unità di sabotaggio, è stato arrestato in Italia dopo una lunga caccia internazionale. Si trova in un carcere di massima sicurezza in Emilia e attende una decisione sulla sua estradizione in Germania, prevista entro dicembre. Secondo il suo legale, Kuznietsov è in sciopero della fame da oltre una settimana per protestare contro le condizioni della detenzione e la mancata concessione di una dieta vegana e senza glutine.

Inizialmente, subito dopo le esplosioni, Stati Uniti, Europa e Ucraina avevano puntato il dito contro la Russia di Vladimir Putin, accusata di voler destabilizzare il mercato energetico europeo. Ma le successive inchieste internazionali hanno progressivamente ridimensionato quella tesi, aprendo invece lo scenario, oggi sempre più concreto, di un’operazione condotta da ambienti ucraini.