Salario minimo, Conte: “Il M5S continuerà a lottare in Parlamento”

Il leader M5S Conte torna a parlare di Salario minimo: "Intendo onorare la promessa, affinché nessuno sia più sottopagato o sfruttato".

Salario minimo, Conte: “Il M5S continuerà a lottare in Parlamento”

Il M5S stelle continuerà a lottare in Parlamento a difesa della proposta di legge per introdurre un salario minimo di 9 euro l’ora. “Intendo onorarlo, affinché nessuno, in Italia, sia più sottopagato o sfruttato” ha detto, oggi, il leader 5S, Giuseppe Conte.

Il leader M5S Conte torna a parlare di Salario minimo: “Intendo onorare la promessa, affinché nessuno sia più sottopagato o sfruttato”

“Nei giorni scorsi – scrive Conte sulla sua pagina Facebook -, a Trieste, ho incontrato un gruppo di lavoratrici e lavoratori del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Il loro contratto, scaduto da anni e non ancora rinnovato, prevede uno stipendio di appena 4,60 euro lordi l’ora”.

“Cifre come questa – ha detto ancora l’ex premier – non permettono di vivere una vita dignitosa: sono paghe da fame, che violano quanto scritto nella nostra Costituzione all’art. 36. A dirlo, ora, non è più solo e soltanto il Movimento 5 Stelle, ma una sentenza con cui un giudice del lavoro di Milano ha accolto il ricorso di una lavoratrice padovana pagata 3,96 euro l’ora”.

“Con quelle lavoratrici e quei lavoratori ho preso un impegno: non vi lasceremo soli”

“Con quelle lavoratrici e quei lavoratori ho preso un impegno: non vi lasceremo soli, continueremo a lottare in Parlamento per la nostra proposta di legge per introdurre un salario minimo di 9 euro l’ora. Intendo onorarlo, affinché nessuno, in Italia, sia più sottopagato o sfruttato” conclude il leader del Movimento 5 stelle nel post dedicato al salario minimo.

M5S: “Pagare i lavoratori 4 euro l’ora viola i principi sanciti dall’art. 36 della Costituzione”

“Pagare i lavoratori 4 euro l’ora viola i principi sanciti dall’art. 36 della Costituzione – scrivono i componenti del Comitato per le politiche del lavoro del M5S Nunzia Catalfo, Stefania Ascari, Tiziana Ciprini, Iunio Valerio Romano e Davide Tripiedi -. La sentenza con cui un giudice del lavoro di Milano ha accolto il ricorso di una lavoratrice padovana operante nel settore della vigilanza privata, dove, come noto, i salari sono da fame, è l’ennesima prova dell’urgenza di introdurre anche in Italia il salario minimo legale. Nel nostro Paese 4,5 milioni di lavoratrici e lavoratori guadagnano meno di 9 euro lordi l’ora, la soglia minima inderogabile prevista dalla nostra storica proposta di legge oggi in discussione alla Camera; di questi, 2,5 milioni non arrivano a 8 euro l’ora. Dal 2013 il M5s chiede che tale misura, già esistente in 21 Paesi europei su 27, venga introdotta anche in Italia. Non è accettabile rimandare”.