Salario minimo, la mediazione del Pd è un’altra farsa

Salario minimo, l'ipotesi allo studio del Governo è debolissima e non risolve affatto il problema delle buste paga da fame

Salario minimo, la mediazione del Pd è un’altra farsa

La verità è che c’è un fronte compatto, che va dalle imprese ai sindacati e foraggiato da quasi tutti i partiti fatta eccezione per il M5S, che è contrario all’introduzione del salario minimo. Il motivo? Le parti sociali temono di perdere porzioni di potere nella contrattazione. E Il Governo non ha né la voglia né la capacità di opporsi a tale blocco.

Salario minimo, l’ipotesi allo studio del Governo è debolissima e non risolve affatto il problema delle buste paga da fame

Dunque anche se il premier, per dare un contentino al Movimento Cinque Stelle, ha affermato che intende muoversi nella direzione del salario minimo, indicata a gran voce dall’Europa, l’ipotesi allo studio dell’Esecutivo è debolissima e non risolve affatto il problema delle buste paga da fame.

Ricordiamo che sono oltre quattro milioni i lavoratori che prendono meno di 9 euro l’ora che è la soglia minima oraria retributiva fissata dai pentastellati nella proposta di legge che porta la firma dell’ex ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Al tavolo con i sindacati, si è vantato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, “abbiamo detto: salario minimo sì, ma non per legge fissando la cifra, perché l’Italia ha una straordinaria contrattazione che garantisce buoni contratti al 90% dei lavoratori”.

Ma questo, come vedremo, non è vero. Il Governo porta avanti così la proposta del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che finirà per cambiare poco o nulla e non eliminerà le retribuzioni più vergognosamente basse. Il sistema sarebbe infatti quello di andare a vedere, settore per settore, qual è il contratto collettivo più diffuso e rappresentativo ed estenderne i minimi retributivi a tutti lavoratori della categoria.

Il problema però è che per diverse mansioni i contratti collettivi sottoscritti dai sindacati prevedono minimi davvero miseri. Ben al di sotto della soglia di 9 euro l’ora che un tempo anche il Pd, con la proposta del senatore Mauro Laus, proponeva.

Il punto è che in Italia sono registrati oltre 900 contratti nazionali di lavoro e in alcuni casi le retribuzioni non arrivano a 5 euro l’ora, a testimonianza che non sempre la sola contrattazione sindacale riesce a garantire paghe dignitose. Il Ccnl multiservizi fissa una soglia di 7,3 euro per le persone che svolgono le pulizie mentre per gli addetti alla vigilanza non si va oltre i 6,4 euro.

Nel commercio e nella logistica si sale a 8,2 e 8,3 euro lordi l’ora ma si resta comunque sotto i 9. L’Istat ha certificato che 4 milioni di dipendenti del settore privato non arrivano a 12 mila euro lordi l’anno, meno di mille euro al mese. Sono il 29,5%, e dal calcolo sono esclusi importanti settori come l’agricoltura e il lavoro domestico.

Il Fatto Quotidiano per farsi un’idea su quale sarà il salario minimo in Italia nella versione Orlando cita il caso di alcuni lavoratori dell’Università Bicocca di Milano, dove i servizi di reception e portierato sono stati affidati a una nuova azienda che ha imposto loro un diverso contratto. Continueranno a fare lo stesso lavoro per 40 ore a settimana, ma se prima prendevano tra i 1000 e i 1200 euro netti al mese adesso ne prenderanno 699: circa 4 euro lordi l’ora.

È questa, infatti, la soglia prevista dal contratto collettivo dei Servizi fiduciari, il più diffuso nei servizi di portierato e in generale nella vigilanza non armata di cui si servono, tra gli altri, ospedali, istituzioni, banche e supermercati. Orlando escludendo l’introduzione di una soglia fissata per legge, preferisce applicare ad ogni settore i minimi previsti nei contratti collettivi più rappresentativi, che sono poi quelli siglati da Cgil, Cisl e Uil.

Come del resto il Ccnl Servizi fiduciari sottoscritto da Cgil e Cisl e scaduto da ormai sette anni. Qualcuno li chiama contratti “corsari”, perché legittimati dalla firma dei sindacati più rappresentativi. E su questi nessun effetto avrà il salario minimo indicato dai Migliori. Nel caso dei servizi di portierato e della vigilanza non armata il contratto più rappresentativo, e dunque riferimento settoriale per i minimi salariali, è proprio il famigerato Servizi fiduciari. Che indica appunto la paga oraria in meno di 4 euro netti.

Anche il testo della Catalfo propone di individuare per ogni settore il contratto “leader”, cioè quello sottoscritto dalle associazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative. Ma prevede, laddove il minimo salariale di un contratto è troppo basso, che scatti una soglia di dignità che è stata individuata in 9 euro l’ora.

Che, secondo il numero uno dell’Inps, Pasquale Tridico, è sostenibile anche di fronte all’aumento dei prezzi che si è registrato quest’anno. “Partire da questa soglia sarebbe già un risultato importante”, ha detto, “sotto questa ci sono 4,3 milioni di lavoratori”. Per Tridico salari dignitosi significano anche pensioni altrettanto dignitose.

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