Salvini, giù la mascherina. Altra lezione di stile da Conte. Il premier respinge gli assalti con aplomb mentre il segretario della Lega non rispetta neppure le distanze

L a vanità è l’oppiaceo più naturale, “vanità, decisamente il mio peccato preferito”, afferma Al Pacino nei panni di Satana nel film L’avvocato del diavolo. L’ego è l’ego, non c’è nulla da fare. I bagni di folla per i politici, di qualsiasi schieramento ed epoca storica, dalla prima alla cosiddetta terza Repubblica, di qualsiasi grado – dai peones ai presidenti del Consiglio, sono ossigeno puro. C’è chi si inebria di potere, chi di sondaggi, chi smania per andare in tv in estasi di fronte alla lucina rossa della telecamera che si accende, chi non può fare a meno del codazzo di portaborse e yes man vari, chi della corte di “nani e ballerine” di craxiana memoria ma alla fine, chi più meno, pochi resistono al richiamo del contatto diretto col “popolo”, alla stretta di mano col militante, al buffetto al bambino, alla carezza della nonnina con tanto di benedizione.

E, in tempo di social network dove se non posti non esisti, l’immancabile selfie è diventato un must. Selfie che da tempo è diventato la cifra stilistica, quasi un marchio di fabbrica e sicuramente un ossessione del leader della Lega Matteo Salvini che, anche in tempo di coronavirus non rinuncia a farsi immortalare a pochi centimetri di distanza dai suoi ammiratori in giro per l’Italia. Da Nord a Sud, instancabile macina km e regala sorrisi a favore di flash, da Codogno a Mondragone, da Bari a Terracina il copione è sempre lo stesso: assembramenti a go go e mascherina un optional, con lo stesso Capitano che invece di far rispettare le regole, è il primo ad infrangerle.

“Se sono pentito per i selfie senza mascherina durante la manifestazione del centrodestra? Il problema degli italiani è la cassa integrazione. Io ringrazio gli italiani che stanno dimostrando enorme buonsenso, cerchiamo di risolvere i problemi di lavoro e cassa integrazione”. Così il leader della Lega si è giustificato del suo comportamento sconsiderato in piazza per la manifestazione del centrodestra lo scorso 2 giugno, attirandosi critiche sia nel social che in tv dove, incalzato da Giovanni Floris che chiedeva chiarimenti su una fotografia che ritraeva Salvini con la mascherina abbassata sul mento mentre si scattava un selfie con una signora, ha replicato: “Ma io posso togliermi la mascherina mentre parlo con una signora?” scontata la riposta del conduttore: “No, se è a meno di un metro di distanza”.

Un siparietto che ha scatenato ironie e centinaia di meme sui sul web: del resto è evidente che non si può far finta di cascare dalle nuvole in un momento come questo, dove tutti gli italiani stanno rispettando le regole da mesi. Compreso il premier, ovviamente. Altro stile, quello di Giuseppe Conte che, concedendosi anche lui un bagno di folla con immancabili selfie nel centro della Capitale, ha schivato con signorilità e nel rispetto totale delle normative per il contenimento della pandemia – non ancora sconfitta del tutto – l’assalto di una sua sedicente ex studentessa.

Senza mascherina, prendisole giallo, cappello a tese larghe tese stile Vacanze Romane (senza essere Audrey Hepburn però) la scrittrice (o lameno così si autodefinisce) in cerca di notorietà Alessandra Cantini, già abituata a mostrare le terga senza indumenti intimi nei salotti tv Mediaset, ha tentato di provocare il premier con delle avances che volevano essere osè ma che sono invece risultate ridicole: “Dovrei togliermi mutande e reggiseno per fare foto di questo tipo. Facciamoci un selfie”. Una principessa, insomma… Ma Conte, col solito aplomb non si è scomposto e, al tentativo maldestro di avvinghiamento, con classe ha ristabilito il distacco. “Manteniamo la distanza”. Chapeau.