Salvini ha protetto i fascisti di Casapound. Ma con i Cinque Stelle la musica è cambiata. Parla il capogruppo M5S in Campidoglio, Pacetti: “L’ex ministro dell’Interno non ha più alcuna credibilità”

“Prima non c’era il MoVimento 5 Stelle ad amministrare la città e nemmeno a governare il Paese ma ora la musica è cambiata” in materia di sgomberi. Ad affermarlo è il capogruppo M5S in Campidoglio, Giuliano Pacetti (nella foto), sicuro che quella iniziata ieri sia una vera e propria rivoluzione per la città eterna.

Dopo le minacce subite a Ostia, la sindaca Raggi non si è fatta intimorire da Casapound ed è tornata a chiedere lo sgombero dell’immobile di via Napoleone III. La mossa ha dato i suoi frutti tanto che la Procura ha disposto il sequestro preventivo dello storico palazzo. Quando crede che l’edificio potrà tornare nelle mani dello Stato?
“Mi auguro il prima possibile, il provvedimento di sequestro rappresenta una svolta storica per la città. E la Procura ha fatto davvero un ottimo lavoro. L’immobile di via Napoleone III è collocato nel centro della Capitale d’Italia ed è occupato abusivamente da quasi vent’anni. Lo scorso anno la sindaca Virginia Raggi ha già voluto dare un segnale forte rimuovendo la scritta ‘Casapound’ che era collocata all’esterno dell’edificio. Abbiamo potuto farlo subito perché quel tipo di provvedimento rientrava nelle competenze dirette del comune. In troppi prima di noi hanno chiuso tutti e due gli occhi”.

Curiosamente lo stabile è occupato illegalmente dalla bellezza di 17 anni ma nessuno, prima della Raggi, ha mai mosso un dito. Come se lo spiega?
“Sugli sgomberi si procede per priorità perché purtroppo gli edifici da sgomberare sono molti e si inizia sempre da quelli pericolanti o da quelli che hanno carenze igieniche sanitarie tali da richiedere uno sgombero immediato. Prima però non c’era il MoVimento 5 Stelle ad amministrare la città e non c’era il MoVimento 5 Stelle a governare il Paese. La musica è cambiata. Un fenomeno di illegalità simile che non è mai stato una priorità, invece lo diventa per la nostra amministrazione”.

Perfino l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, sempre in prima fila per polemizzare con la sindaca su questioni legate alla sicurezza, non ha ritenuto prioritario il recupero dell’immobile occupato. Per quale motivo Casapound è sempre stata trattata con i guanti?
“Salvini non aveva alcun interesse nello sgomberare i suoi amici. Mi sembra chiaro. Quando si governa si deve essere giusti e si deve essere coerenti. Non possiamo aspettarci coerenza da chi non è coerente nemmeno nelle sue dichiarazioni che si contraddicono tra di loro un giorno dopo l’altro. Credo che ormai abbiano capito tutti di che stoffa è fatto Salvini. Non ha più credibilità”.

Al momento nell’immobile vivono diciotto famiglie che si dichiarano in emergenza abitativa. Il Campidoglio ha pensato a qualche soluzione anche per loro?
“A differenza dello sgombero la cura delle 18 famiglie che al momento occupano l’immobile è di competenza del comune. La sindaca Virginia Raggi ha già detto che non le lascerà sole e che verranno adottate tutte le misure necessarie. Nonostante questo sono già arrivate alcune minacce di morte non proprio velate da parte di qualche esaltato sui social: aspetta che alla sindaca Raggi venga tolta la scorta. Scorta che le è stata data dopo le minacce di morte da parte dei Casamonica in seguito all’abbattimento di otto ville abusive di proprietà del clan. Noi non abbiamo paura, con la paura non si amministra”.

Dopo questo importante risultato, quali saranno le prossime priorità del Campidoglio in fatto di lotta all’illegalità?
“Molti sgomberi non sono di competenza del comune di Roma ma è competenza del comune offrire assistenza a tutti coloro che vengono sgomberati. Le occupazioni – siano di destra o di sinistra – sono illegali e vanno fermate ma deve essere garantito allo stesso tempo un alloggio a chi viene cacciato. I numeri di Roma sono eccezionali e ogni decisione va presa con lungimiranza”.