Salvini parla di risalita nei sondaggi

L'ultima Fake news di Salvini sulla crescita della Lega nei sondaggi. Smontata dalla Supermedia settimanale di YouTrend.

Salvini parla di risalita nei sondaggi

Povero Matteo Salvini che spruzza come un bambino al mare per farsi notare, finge di essere interessato a un ministero che non gli va giù con quel sapore di ripiego e che è costretto perfino a inventarsi bugie per fingersi politicamente in salute. L’altro ieri, ospite a Otto e mezzo su La7, il segretario della Lega e ministro alle Infrastrutture ha smentito (min. 26:20) che stare al governo con Giorgia Meloni avvantaggi Fratelli d’Italia in termini di consensi perché tutti i sondaggi “stanno dando la Lega in crescita da settimane”.

L’ultima Fake news di Salvini sulla crescita della Lega nei sondaggi. Smontata dalla Supermedia settimanale di YouTrend

Ma è così? No, per niente. Il sito Pagella Politica fa chiarezza. Il 26 gennaio l’agenzia di stampa Agi ha pubblicato la cosiddetta “Supermedia” di YouTrend, un sito che si occupa di sondaggi e dell’analisi dei risultati elettorali. Si tratta è una media ponderata dei sondaggi realizzati tra il 12 e il 25 gennaio: tiene conto della diversa grandezza dei campioni intervistati, della data in cui è stato realizzato il sondaggio e del modo in cui sono stati raccolti i dati.

In questo caso sono stati considerati i sondaggi realizzati da Demopolis, Emg, Ipsos, Swg e Tecnè, consultabili sul sito curato dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. In base alla media dei sondaggi delle ultime due settimane e si fa un confronto con le rilevazioni di un mese fa, la Lega è scesa dello 0,5 per cento nei consensi, passando dal 9 per cento all’8,5 per cento.

È il secondo calo più consistente, dietro a quello di Fratelli d’Italia, che è passato dal 30,3 per cento al 29,7 per cento. Ma non è solo questo. Salvini appare compresso tra il suo ruolo di ministro e quello di arruffapopoli. In più ci sarebbe da tenere insieme un partito che non si è ancora sfilacciato solo per le prossime elezioni regionali ma che ben presto gli presenterà il conto.

Così, solo nella giornata di ieri, capita di ascoltare Salvini che se la prende con i giornalisti (“Ero in tv dalla Gruber, una mezz’oretta rilassata, quel ‘giornalismo obiettivo’… Ho ricordato che si vota. Ve ne siete accorti che non ne parla nessuno? Milioni di cittadini che non esistono. La sinistra è indietro a Roma e Milano e fanno finta che quei cittadini non esistono”), poi twitta “una preghiera” per il gravissimo incidente di Roma, poi si infila una pettorina arancione per un sopralluogo “al cantiere del casello autostradale di Bergamo”, poi annuncia un nuovo codice degli appalti entro due mesi, poi promette che “in questo 2023 Anas metterà a terra 3 miliardi di cantieri, che sono 50mila posti di lavoro”, annuncia che il 2023 sarà “l’anno della reintroduzione delle province”, poi dice la sua sulla pista di pattinaggio in Piemonte per le prossime Olimpiadi, poi attacca Sala e Gori, poi si sbizzarrisce sulla guerra e su Zelensky, poi invoca un nuovo Codice della strada, poi dice la sua sul pezzo delle case a Milano e in serata di occupa della separazione delle carriere dei magistrati. Una parola su tutto, sperando di comparire in un trafiletto, annaspando.

Intanto il partito bolle, i congressi slittano (come accade a Treviso) e nel partito si invoca dappertutto “il ritorno alle origini” con Umberto Bossi pronto a dare manforte alla rivolta. Per qualcuno il piano del movimento nazionale “per Salvini premier” è stato un fallimento. Ora la Lega deve smettere di rappresentare la brutta copia di Fratelli d’Italia, tornando a essere sindacato delle regioni del nord. “Tornare al passato”, dicono, che significa “superare Salvini” senza dirlo.