Per Salvini la Rai è occupata da Pd e M5S. Ma è stato lui a imporre il presidente Foa e ad ottenere per Rai2 una linea editoriale turbosovranista

Che Matteo Salvini si lamenti dell’occupazione della Rai da parte del Pd e dei Cinque Stelle rasenta la satira se non sapesse di tragedia.

Per Salvini la Rai è occupata da Pd e M5S. Ma è stato lui a imporre il presidente Foa e ad ottenere per Rai2 una linea editoriale turbosovranista

Che Matteo Salvini si lamenti dell’occupazione della Rai da parte del Partito democratico e dei Cinque Stelle rasenta la satira se non sapesse di tragedia. La Rai è stata nel caso occupata da lui ai tempi del governo giallo-verde ed ancora “possiede” una Rete sovranista e cioè Rai 2. Questo per dirla tutta.

I Cinque Stelle invece sono costantemente sottorappresentati a livello televisivo e spesso isolati ed attaccati come in quei film western con i cow boy circondati dagli indiani. Francesca Flati, deputata dei Cinque Stelle e membro della Vigilanza Rai lo ha detto apertamente: dopo la nota vicenda della polemica tra Salvini e Fedez occorre partire con la riforma dell’ente televisivo, ma – dice Draghi – non prima del cambio dei vertici previsto per fine giugno.

È dunque sommamente ipocrita da parte del leader leghista – in evidente difficoltà di popolarità e con i sondaggi che danno inesorabilmente in calo il suo partito – parlare di occupazione dei partiti.

Ipocrita e demagogico. Salvini in realtà ha molti fronti aperti e non ce la fa più a contrastarli tutti. Oltre la stucchevole polemica con la Rai con il tentativo di censura di Fedez c’è pure il fronte economico in cui il senatore soffia pericolosamente sul fuoco di un variegato e pittoresco gruppo sciamano che però, in questo particolare momento, è sommamente pericoloso e destabilizzante per la Repubblica e quindi non si deve né minimizzarlo né sottovalutarlo, come del resto è stato fatto notare nell’annuale report dei servizi.

Se a questo clima di tensione sulla Rai si sommano pure le storie di “barbe finte” incontrate da Matteo Renzi in un autogrill, come ha mostrato l’altro ieri Sigfrido Ranucci su Report (leggi l’articolo), il quadro della situazione italiana è quasi completo. “Quasi” perché, per non farci mancare niente, ora c’è pure l’ulteriore vicenda di Piero Amara e della loggia Ungheria.

Il tutto – si badi bene – in piena pandemia. I due Mattei poi sferrano attacchi a destra e a manca quando ci dovrebbe essere ora la massima unità di intenti per far riuscire al meglio il piano vaccinale e approntare la ripartenza economica e civile del nostro Paese. Altro che il bene dei cittadini elettori. Questi due vogliono creare il massimo scompiglio per poi approfittarne elettoralmente.