Salvini “sbatte” contro il Tar: la precettazione salta di nuovo

"Non c'è ragione per giustificare la precettazione". Così il Tar ha dato torto a Salvini annullando la precettazione dello sciopero dell'Usb

Salvini “sbatte” contro il Tar: la precettazione salta di nuovo

Sbagliare è umano. Perseverare diabolico. Regola d’oro che sembra però sfuggire al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che esattamente come un anno fa, sotto Natale, si è lanciato nell’ennesima, inutile, prova di forza con i sindacati. L’anno scorso aveva precettato lo sciopero dell’Usb indetto per il 15 dicembre, sostenendo che “a nove giorni dal Natale avrebbe creato il caos”. Era finita che nel marzo successivo il Tar aveva dichiarato quella precettazione illegittima. Quest’anno aveva riproposto la stessa tesi.

Ma stavolta il Tribunale amministrativo del Lazio è stato più veloce. Come ampiamente previsto, infatti, ieri il giudice ha annullato l’ordinanza del Mit emanata il 10 dicembre scorso, che aveva ridotto a quattro ore (dalle 24 ore previste originariamente) lo sciopero generale proclamato dall’Usb nei settori del trasporto ferroviario, del trasporto pubblico locale, del trasporto marittimo e del servizio taxi previsto per oggi.

Per il Tar non ci sono ragioni per la precettazione

Nel suo dispositivo, il magistrato ha sostenuto che “non emergono quelle ragioni che (…) possono sorreggere la disposta precettazione, tenuto conto che i richiamati disagi discendenti dallo sciopero appaiono riconducibili all’effetto fisiologico proprio di tale forma di astensione dal lavoro, né emergono le motivazioni in base alle quali i disagi eccederebbero tale carattere, tenuto conto della vincolante presenza di fasce orarie di garanzia di pieno servizio”.

Il risultato? Lo sciopero oggi tornerà a essere di 24 ore. Saranno a rischio i servizi delle metropolitane e della rete di superficie (bus e tram) così come i servizi di Frecce, Intercity e treni e autobus regionali e interregionali.

L’attacco di Salvini al Tar: “Il caos colpa del giudice”

“Non penso sia utile andare avanti di scontro in scontro di precettazione in precettazione”, aveva detto ieri mattina Salvini nel suo intervento alla presentazione del Piano Fs, “Una normativa sullo sciopero va rivista insieme ai sindacati, penso che siano loro in primis ad accorgersi che se c’è uno sciopero al giorno, il primo a rimetterci è lo sciopero stesso”. “Abbiamo fatto tutto il possibile per difendere il diritto alla mobilità degli italiani”, aveva anche aggiunto, “Per l’ennesimo venerdì di caos e disagi, i cittadini potranno ringraziare un giudice del Tar del Lazio”. Per il ministro, quindi, la colpa è dei giudici, e non sua, che aveva tentato di limitare un diritto costituzionalmente previsto…

L’Usb: “Un normalissimo sciopero”

“Domani (oggi, ndr) non ci sarà il caos, ci sarà lo sciopero generale di 24 ore, di tutte le categorie. L’intervento illegittimo del ministro Salvini ha centrato l’attenzione sul Tpl ma a scioperare saranno tutti i settori, viste le migliaia di licenziamenti all’orizzonte, l’assenza di politiche industriali e la questione salariale”, ha commentato Guido Lutrario, dell’esecutivo nazionale Usb.

“Chi precetta Salvini…?” si chiede Bonelli

“Salvini avrebbe voluto, ancora una volta, negare il diritto allo sciopero, sancito dalla Costituzione”, commenta invece l’Avs Angelo Bonelli, “Ancora una volta, Salvini prova a ridurre i diritti dei lavoratori, usando la leva della propaganda, strategia tipica di questo governo, sostenendo che così si proteggano i cittadini. Ma mi chiedo: chi precetta Salvini, responsabile del collasso del Paese, a partire da quello ferroviario, che ogni giorno registra ritardi e cancellazioni di treni?”. E ancora: “Chi difende i cittadini dal vero ‘sciopero’ dei servizi pubblici, causato dall’inadeguatezza di questo ministro, che ha azzerato il Fondo sul trasporto pubblico, mettendo in ginocchio le città italiane e investendo 15 miliardi di euro per la realizzazione del ponte sullo Stretto?”.

Per i dem è una “precettazione elettorale”

Per il dem Arturo Scotto “Salvini colleziona l’ennesima figuraccia con la bocciatura del Tar di oggi. Anziché’ occuparsi di far funzionare i trasporti collettivi e di dare risposte sui salari dei lavoratori, usa la leva della precettazione per scopi meramente elettorali. È intollerabile questo attacco strumentale al diritto di sciopero che è garantito dalla nostra Carta costituzionale, la quale, per fortuna, sta sopra le pagliacciate di un ministro screditato e incapace”.

Tranchant il commento di Riccardo Magi (+Europa): “L’astensione dal lavoro è quella del ministro dei Trasporti nel nostro Paese, che non si occupa mai di trasporti”.