Salvini spara su M5S e colpisce Draghi. Matteo: “modifiche al ddl penale solo dal premier”. Ma sono quelle 5S

Matteo dice di accettare "modifiche al decreto penale solo dal premier". Ma sono quelle chieste dai 5 Stelle

Salvini spara su M5S e colpisce Draghi. Matteo: “modifiche al ddl penale solo dal premier”. Ma sono quelle 5S

Ci risiamo. Con il caldo estivo il Capitano sbrocca e sulle orme dell’ormai mitico Papeete sforna stupidaggini a gogò che non si sentivano da anni. Forse sarà l’effetto della prima dose del vaccino che lui – da sostanziale no vax – ritiene dannoso, forse sarà che a lui il sole cocente fa sempre questo effetto, ma insomma non riesce proprio più a trattenersi ed ecco che gli riprende la fisima di Giuseppe Conte, reo nel suo inconscio di averlo detronizzato e sbattuto fuori dal governo. E così Matteo Salvini sproloquia: “Basta con i ricatti di Grillo e dei 5 Stelle. Sono inaffidabili”. Come no! Sono tanto inaffidabili che ci fece il governo gialloverde. E poi ancora: “L’Italia che vuole rialzarsi dopo mesi di sofferenza non può tollerare i ricatti del Movimento 5 Stelle: oggi sulla giustizia, domani su Equitalia, codice degli appalti, Quota 100 o fisco”.

Solo perché Conte aveva dichiarato: “In pochi giorni capiremo se le nostre richieste hanno trovato accoglimento o meno. È chiaro che una prospettiva di fiducia alla riforma senza alcune modifiche sarebbe per noi difficile”. E così non riesce a capire, il padano, che ormai Conte è il capo politico dei 5 Stelle e che quindi deve comunque raffrontarsi con lui anche se la cosa non gli garba. Così, sul tema assolutamente dirimente della Giustizia, Salvini ha detto che non accetta le richieste di Conte e le prenderà in considerazione se e solo se gli vengono direttamente da Draghi. Ma Draghi non può fare altro che riportare, qualora dovesse accoglierle, le richieste di Conte e quindi il dimenarsi del padano è sconveniente soprattutto per se stesso e per la sua figura politica perché dà l’impressione di avere la coda di paglia e cioè di prendersela a priori con l’ex suo premier solo perché l’ha fatto a suo tempo fuori.

Infatti Salvini deve accettare quello che gli dice Conte perché i 5 Stelle sono ancora il partito di maggioranza relativa in Parlamento, mentre la Lega ha poca rappresentanza. Insomma, Salvini comincia a essere un vero problema per il governo Draghi, senza contare che è uno dei capipopolo dei no vax, ma non apertamente come almeno fa la Meloni, ma di nascosto perché da un lato deve omaggiare l’amico Draghi dall’altro deve acchiappare i voti tra la masnada che attenta alla salute pubblica e ancora non si capisce perché il governo non obblighi tutti al vaccino come già avvenne per il vaiolo, il tetano e la poliomielite.