San Siro: Sala annuncia il rogito venerdì, ma arriva la nuova diffida

San Siro sarà venduto venerdì ai club, ma parte la diffida Sì Meazza. Intanto esplode la questione ambientale: la Co2 compensata all'estero

San Siro: Sala annuncia il rogito venerdì, ma arriva la nuova diffida

“Siamo al punto di pensare che entro venerdì verrà fatto il rogito, stiamo lavorando in queste ore con il notaio, io spero che entro venerdì ci sia il rogito”. Così ieri il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha risposto ieri a chi chiedeva a che punto fosse la vendita dello stadio di San Siro ai fondi di investimento che controllano Inter e Milan.

Tuttavia due giorni fa il comitato Sì Meazza ha inviato ai tre notai che si stanno occupando dell’atto di vendita (Notari, Zabban, Rampolla) e al Consiglio Notarile di Milano, una formale diffida a procedere con la stipula, poiché parte di San Siro ospita un bene già tutelato (la Tribuna Ovest, già definita dalla Sovrintendenza “archivio esposto”) e quindi inalienabile. Più che pensabile, quindi, che se l’atto di vendita dovesse andare avanti e il rogito fosse firmato, il documento diventerebbe oggetto dell’ennesimo ricorso al Tar.

San Siro: la Sovrintendente rifiuta di relazionare il Consiglio

Da registrare poi il secco rifiuto opposto dalla Soprintendente, Emanuela Carpani, a partecipare alle sedute del consiglio comunale che hanno a oggetto la vendita dello Stadio Meazza. Carpani, nominata nel 2023, ha declinato due richieste di audizione presentate dal presidente della commissione Affari istituzionali di Palazzo Marino, Enrico Fedrighini, per avere “chiarimenti in merito” alle “precise indicazioni da lei fornite nel parere preliminare espresso in sede di Conferenza di Servizi” da confrontare con “alcuni specifici contenuti” della delibera di vendita del Meazza.

La Soprintendente ha preferito declinare l’invito per evitare forme di ‘strumentalizzazione’ di un parere tecnico, tuttavia la convocazione di un tecnico in “Commissione consiliare è un evento strettamente istituzionale, di acquisizione di informazioni da una fonte qualificata”, completamente “diverso” da un incontro con i “comitati che si oppongono al progetto Meazza”, sottolinea Fedrighini.

Il parere della Carpani citata nelle chat dell’ex assessore

Il nome della dirigente del Mibact era emerso questa estate nell’inchiesta della Procura di Milano sull’urbanistica come completamente estranea alle indagini, ma citata nelle chat dell’ex assessore alla Rigenerazione Urbana interdetto per un anno, Giancarlo Tancredi, per aver espresso una posizione favorevole a una forma di vincolo su San Siro che ne impedirebbe le demolizione completa.

“Carpani dice difficile non dare interesse culturale al secondo anello” – scriveva Tancredi il 12 maggio 2023 al direttore generale del Comune, Christian Malangone. Il 12 luglio inoltra un contenuto dall’alta funzionaria del Ministero: “Non si sbilancia” e il 27 luglio aggiunge: “Carpani mi dice che un’eventuale demolizione deve essere solo in parte… non si tratta certo di salvare solo le vestigia”. Il “capo”, commenta il city manager con riferimento al sindaco Sala, “mi sa che reagisce male”. Il giorno successivo viene informata del dossier anche la dirigente di Palazzo Marino, Simona Collarini: “Mettono vincolo semplice. Non si può demolire se non in minima parte”.

Contrordine, la Co2 del Meazza compensata in Guatemala

E sempre Fedrighini ha denunciato ieri come nella delibera 1321/2025 votata il 24 ottobre scorso dalla giunta Sala sullo schema di vendita dello stadio, sia stata riammessa la possibilità di compensare le emissioni prodotte dall’abbattimento del Meazza, comprando crediti di carbonio all’estero. In pratica, le almeno 210.500 tonnellate di CO2 che inquineranno l’aria di Milano, secondo una stima del 2022 del Politecnico di Milano, saranno “compensate” con alberi piantati in Guatemala. Una possibilità che era stata chiaramente esclusa dal Consiglio comunale.