Sanità, in Campania attese infinite in ospedale. Tutti contro De Luca

Oggi è prevista la manifestazione a Napoli con sindacati, associazioni di malati e comitati in corteo con il Coordinamento campano per il diritto alla salute.

Sanità, in Campania attese infinite in ospedale. Tutti contro De Luca

Liste d’attesa: dopo il dossier sul mancato rispetto del Piano regionale scoppia il caso politico. Oggi è prevista la manifestazione regionale a Napoli, alle 15 in piazza del Gesù dove sindacati, associazioni di malati e comitati sfilano in corteo con il Coordinamento campano per il diritto alla salute. Dopo la pubblicazione del dossier degli attivisti su La Notizia il Movimento 5 Stelle ha annunciato un’interrogazione in consiglio regionale.

Oggi è prevista la manifestazione a Napoli con sindacati, associazioni di malati e comitati in corteo con il Coordinamento campano per il diritto alla salute

“Le liste d’attesa in sanità sono uno dei principali drammi della nostra regione. Vincenzo De Luca, che continua a sostenere inspiegabilmente che abbiamo le liste d’attesa più corte d’Italia – afferma il consigliere regionale pentastellato Gennaro Saiello – non è riuscito finora a risolvere un problema che affligge i campani e mortifica il diritto alla salute. Un diritto disatteso in Campania, non solo dalla precaria assistenza da parte delle strutture ospedaliere, il cui personale è sempre più carente, ma anche dalle difficoltà dovute alla nuova rimodulazione dei tetti di spesa”.

Secondo Saiello “questa amministrazione inoltre continua a non rispettare il Piano regionale che prevede, quando si sforano i tempi previsti per le visite specialistiche o gli esami, che la Regione sostenga il costo dell’intramoneia o del privato accreditato. Una situazione paradossale che impatta soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione e sulla quale interrogheremo la Giunta nelle prossime ore. Fino ad oggi – conclude Saiello il governo regionale ha scaricato la responsabilità dello stato attuale sulle precedenti gestioni ammettendo, di fatto, che gli anni di amministrazione De Luca non sono bastati a cambiare le cose. Nella regione con il più alto tasso di mortalità e con la crisi economica in atto tergiversare non è più accettabile”.

M5S annuncia un’interrogazione in consiglio regionale sul rispetto del Piano regionale liste di attesa.

Dal Gruppo Misto Maria Muscarà, che fa parte anche dell’associazione Abracadabra in cui sono riunite persone con patologie tumorali, conferma che ci sono sempre stati ostacoli frapposti all’applicazione di questo Piano: “dalla non accettazione della richiesta del paziente o dal non rispetto della norma gli ostacoli sono tanti. In questo scenario le persone rimangono ferme perché già si attraversano un iter doloroso e quindi si organizzano da sole con le strutture private”. “Le norme sono bellissime – aggiunge Muscarà – nella legge si parla di presa in carico del paziente e il medico con lo specialista dovrebbe prendersi cura della persona. Ora l’idea è che bisogna necessariamente diventare massa critica e quindi fare da sprone: non siamo in due o tre ma ogni volta possono essere 100 che rivendicano il dossier preparato dagli attivisti della rete No Box”.

“Le norme sono bellissime ma non vengono rispettate, nella legge si parla di presa in carico del paziente”

Attacca anche l’opposizione di destra in consiglio regionale con Severino Nappi, capogruppo della Lega: “ci troviamo davanti all’ennesimo capitolo di certificazione del totale fallimento della sanità targata Vincenzo De Luca. Dal caso sollevato da La Notizia emerge rispetto anche la assoluta mancanza di trasparenza e di informazioni da dare ai cittadini. Senza contare che si profila un pesante danno di natura contabile. La conseguenza delle lunghissime e indegne attese per degli esami, prevede inevitabilmente un giusto risarcimento economico a favore dei pazienti, ma allo stesso tempo si tramuta in un danno erariale a carico dei responsabili, nel caso specifico, della Regione. Stiamo valutando di avviare una class action per il risarcimento di tutti i malati campani coinvolti”.