Sanità: liste d’attesa in Lombardia, Fontana chiama i Carabinieri. Insorge l’Ordine dei medici: “La Regione ammette di non saper governare la salute”

Sommerso dalle infinite liste d'attesa, il presidente Fontana chiede ai Nas di indagare, facendo Insorge l'Ordine dei Medici. Angnoletto: "Pronto a spiegare cosa non va"

Sanità: liste d’attesa in Lombardia, Fontana chiama i Carabinieri. Insorge l’Ordine dei medici: “La Regione ammette di non saper governare la salute”

Chiedere ai Carabinieri di scoprire il perché delle infinite liste d’attesa nella Sanità lombarda. Una richiesta legittima, se a farla fossero stati i pazienti. Ma invece arriva da chi la Sanità la governa, cioè il leghista Attilio Fontana. Due giorni fa il presidente lombarda ho infatti sottoscritto un protocollo con i Nas per “vigilare sulle liste d’attesa”.

L’ira dell’Ordine dei medici di Milano

Una scelta che ha mandato su tutte le furie il presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Carlo Rossi: “Chiamare i carabinieri”, ha commentato, “non è un atto di rigore ma di rinuncia alla responsabilità politica, e non fa altro che fomentare l’odio dei cittadini verso chi, al contrario, si prende cura di loro tutti i giorni”.

Per Rossi “Significa militarizzare la sanità lombarda ed ammettere che il sistema non regge: né sul piano delle risorse, né su quello della capacità di governo. La Regione, che dovrebbe definire le regole e i controlli (si chiamava Pac, programmazione, acquisto, controllo), in sostanza, oggi dichiara implicitamente di non essere in grado di farlo”. Secondo Rossi, infine, “il rischio concreto è quello di spostare la ‘colpa’ e le attenzioni negative dei cittadini sui medici, ovvero su chi ogni giorno tiene in piedi ospedali e ambulatori in condizioni critiche”.

“Rossi è sempre critico”, la risposta di Fontana

“Il presidente dell’Ordine dei medici di Milano è sempre critico a tutto ciò che determina dei cambiamenti”, la risposta di Fontana. “Credo”, ha aggiunto, “che cercare di capire sia doveroso per tutti e non vedo per quale motivo ci si debba opporre a un’indagine che va nella direzione di cercare di migliorare il servizio sanitario. A meno che qualcuno non abbia da nascondere qualcosa”.

Agnoletto colpa dei “Cup non funzionanti e dei tentativi di dirottare i pazienti nella sanità privata”

Chi si è detto prontissimo a “collaborare con i Nas” è Vittorio Agnoletto, medico ed esponente di Medicina Democratica e conduttore della trasmissione di Radio Popolare 37e2, “indicando episodi concreti, strutture sanitarie precise e le ragioni “inconfessabili”, che tutti fingono di ignorare, che stanno alla base delle liste d’attesa”. Per Agnoletto “siamo alla follia e di fronte ad una gigantesca operazione che ci sembra di stampo teatrale, quasi una presa in giro! Non c’è nulla da scoprire, è tutto chiaro e sono anni che noi segnaliamo agende chiuse, Cup che non funzionano e tentativi di dirottare i pazienti nella sanità privata, ma non siamo stati ascoltati. Ora, ci auguriamo di essere convocati e di poter riferire tutto questo ai Nas”.