Sanità rasa al suolo. Maxi taglio per medici e visite specialistiche. E il ministro Lorenzin ha il coraggio di parlare di “efficientamento”

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, continua a negare tagli lineari nella sanità all’interno della legge di Stabilità. Il ministro, commentando l’intervista a Repubblica del commissario alla revisione della spesa Yoram Gutgeld che ha ipotizzato nuovi tagli alla sanità, ha spiegato all’Ansa che si tratterà di un “efficientamento del sistema, che produrrà risorse da destinare al miglioramento dei servizi, anche se una parte potrebbe essere usata per il taglio delle tasse”. Ma al di là degli annunci e proclami c’è l’intesa raggiunta solo qualche settimana fa sul Patto della salute in sede Stato-regioni per il taglio da 2,35 miliardi di euro. Quindi c’è poco da stare allegri. Tagli della stessa entità anche nel 2016 e nel 2017. Rischiano di essere tagliate prestazioni specialistiche (visite, esami strumentali ed esami di laboratorio) non necessarie. Verrà stilata una lista delle situazioni e patologie dove analisi e approfondimenti sono necessari, se si è fuori della lista si pagherà di tasca propria. In arrivo punizioni per i medici, con decurtazioni sugli stipendi, se questi consigliano analisi e controlli ritenuti non necessari.

“Il commissario, in realtà, declina tutte le misure contenute nel Patto della Salute, e non posso che esserne contenta”, afferma la Lorenzin, “Gli interventi che definisce sono tutti in base ai contenuti del Patto, dalla maggiore efficienza e produttività delle strutture e della medicina territoriale alla lotta alla medicina difensiva e alla trasparenza dei dati. Io ho sempre detto che in questo modo si possono ricavare più di dieci miliardi senza ricorrere a tagli lineari”. “Io mi batto perché le risorse rimangano nel sistema – sottolinea Lorenzin – poi si possono inquadrare nell’andamento della finanza pubblica, se si riducono le tasse è evidente che questo è un beneficio di tutti. Una parte potrà andare nel ridurre le tasse ma il resto va a personale, ricerca e nuove tecnologie, e in generale a migliorare i servizi. Ricordo che nello scorso Patto eravamo riusciti a lasciare le risorse per il Fondo Sanitario Nazionale ma le Regioni hanno deciso di tagliare”.