Arriverà prima della fine della legislatura la sentenza del Tribunale di Milano per Daniela Santanchè, imputata di falso in bilancio con altri 15 fra manager e sindaci delle società Visibilia per i conti della società tra il 2016 e il 2022. È quanto si evince dal calendario delle 14 udienze stilato ieri dai giudici, che prevede date fino al 30 giugno 2026 e indica anche nove “udienze di riserva” fino al 27 ottobre nel caso il dibattimento si prolunghi oltre giugno.
L’udienza di ieri si è aperta di fronte al nuovo collegio di giudici della Seconda sezione penale, dopo la sostituzione di 2 magistrati su 3 per trasferimento in altri ruoli e una lunga fase processuale fatta di eccezioni sollevate dalle difese. In aula saranno ascoltati imputati e testimoni, i militari della GdF che hanno svolto le indagini, coordinati dai pubblici ministeri Luigi Luzi e Marina Gravina, i consulenti tecnici di Procura e difese per l’analisi dei bilanci delle società del Gruppo che sono uscite dal procedimento patteggiando (Visibilia Editore e Visibilia Editrice) e con una dichiarazione di nullità del capo d’imputazione nei confronti della Visibilia srl in liquidazione.
Nessun pericolo di conflitto di attribuzioni
Dopo la vicenda di audio e chat di Santanchè consegnate ai pm da ex dipendenti delle aziende, che ha portato il Senato a sollevare un conflitto di attribuzioni davanti alla Corte Costituzionale nel procedimento che viaggia in parallelo per truffa aggravata ai danni dell’Inps, ieri su richiesta dell’avvocato Nicolò Pelanda la Procura ha deciso di eliminare dal processo una mail agli atti del 7 ottobre 2020.
Nella mail la senatrice di Fratelli d’Italia non compare “né come mittente o destinataria”, hanno spiegato i pm, ma in “copia conoscenza”. La Procura ha ribadito la propria linea, già inserita in una memoria la settimana scorsa, per cui quelle comunicazioni non sono “corrispondenza” dei parlamentari per come è stata estesa la definizione con la sentenza della Consulta ‘Open-Renzi’, ma ha comunque deciso di eliminarla dal processo perché “irrilevante” e in attesa della decisione dei giudici costituzionali.
La procura ha già eliminato tutte le mail dal fascicolo
In pratica, la procura ha fatto in modo che si evitasse di dover sospendere il processo, come avvenuto, invece, nell’udienza preliminare, a carico della ministra e altri quattro, sul caso della presunta truffa sulla cassa integrazione Covid. Udienza che resta ‘congelata’ per ora almeno fino a fine febbraio, ma forse anche per altri mesi ancora. Per il falso in bilancio si tornerà in aula il 18 dicembre, quando saranno sentiti gli investigatori della Gdf.