Sbarchi, Mes, alleanze europee… Nel Centrodestra è guerra su tutto

Non solo le polemiche sul caso De Angelis. Ormai i colpi bassi nella coalizione che sostiene il governo Meloni non si contano più.

Sbarchi, Mes, alleanze europee… Nel Centrodestra è guerra su tutto

Ieri è toccato al senatore Gasparri caricarsi sulle spalle il suo partito, Forza Italia, e sferrare l’attacco a Fratelli d’Italia, alleati al governo ma sempre utili da logorare. L’attacco è sul caso De Angelis ma il messaggio è anche altro. Ciò che conta è che Giorgia Meloni si ricordi, rintuzzata ogni giorno, che la maggioranza tiene se i patti e la distribuzione delle prebende va rispettata. Lo scontro sul comunicatore assunto in Regione Lazio dal presidente Rocca è l’ennesima crepa all’interno dei partiti che sostengono il governo. Fa notizia perché si spalma sull’attualità di queste ore ma i problemi tra Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia sono altri molto più consistenti.

Non solo le polemiche sul caso De Angelis. Ormai i colpi bassi nella coalizione che sostiene il governo Meloni non si contano più

Matteo Salvini, nonostante le foto con Giorgia Meloni e consorti, sta aspettando solo il momento più opportuno per attaccare il ministro Piantedosi (e quindi Meloni) sugli sbarchi che non accennano a diminuire. In via Bellerio, nella sede della Lega, tutti sanno che Salvini si tiene l’asso nella manica in attesa del momento più opportuno. Che il leghista soffra il ruolo di secondo piano da ministro alle Infrastrutture è risaputo. Salvini attende i risultati delle elezioni europee dell’anno prossimo covando la speranza di tornare ai fasti di un tempo.

A quel punto la differenza di visioni sulla gestione dell’immigrazione sarà lo spunto a cui Meloni non si potrà sottrarre, magari in previsione di un rimpasto di governo che nei corridoi del Parlamento viene dato come inevitabile nel 2024. Al rientro dalle vacanze, pesante come un macigno, la ratifica non più rinviabile sul Mes, il fondo alimentato dagli Stati membri della Ue (l’Italia per 14 miliardi) per far fronte alle crisi bancarie.

Salvini all’attacco sui migranti, Tajani spinge sul Mes

Meloni anche a giugno ha ribadito la sua contrarietà ma la presidente del Consiglio è ben consapevole di essere incastrata in dinamiche europee che potrebbero avere più peso del suo parere. Sempre a proposito del sovranismo di facciata. Pesa come un macigno lo sgambetto fattole dal Mef guidato dal leghista Giancarlo Giorgetti che a Montecitorio ha recapitato un parere in cui si dice che la ratifica del Mes presenta alla fine più vantaggi che svantaggi.

“Avanti così e torniamo a contarci al voto”, disse Meloni ai suoi collaboratori prima del rinvio del Consiglio dei ministri di fine giugno. Contrari si dicono anche dalle parti della Lega (quindi in opposizione al loro ministro Giorgetti) mentre da Bruxelles danno per scontata la ratifica. Forza Italia in questo caso non ha bisogno di mandare in avanscoperta il Gasparri di turno. “Sarà approvato”, continuano a ripetere i berlusconiani pregustando l’incasso di una vittoria politica senza muovere un dito. In autunno sanno ancora più evidenti le crepe della maggioranza proiettata in Europa.

La proposta del leader leghista di stringere in Europa un’alleanza affine a quella che governa l’Italia, mettendo insieme il Ppe, i Conservatori di Meloni e il suo eurogruppo Identità e Democrazia, non è stata una semplice frecciata. È il prodromo di una bomba. Mentre Tajani ha risposto duramente (“Per noi è impossibile qualsiasi accordo con AfD e con il partito della signora Le Pen. Saremmo lieti di avere la Lega parte di una maggioranza, ma senza Le Pen e AfD”) dalle parti di Fratelli d’Italia nessuno ha proferito parola.

Poi c’è la grana del Pnrr (il leghista Fedriga ha contestato le modalità e i tempi con cui il governo ha preso le sue scelte) e sul Reddito di cittadinanza la freddezza di Lega e Forza Italia (che esprime quattro governatori al Sud), i quali avrebbero gradito un passaggio più soft per attutire le proteste degli ormai ex percettori del reddito. Si dicono compatti. Su cosa è tutto da capire.

 

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