Alla sua casella di posta tra il 4 febbraio e il 17 marzo una fonte anonima ha inviato cinque Pec contenenti i nomi dei vincitori delle sette procedure di mobilità attivate dall’ospedale Policlinico di Milano (diretto da Matteo Stocco). Azzeccandoli tutti, prima ancora che le procedure di mobilità fossero indette. A vincere, come svelato da La Notizia, tutti “fedelissimi” di Stocco e tutti provenienti dall’ASST Santi Paolo e Carlo (diretta fino a dicembre dallo stesso Stocco). Tranne una, la sindacalista Mimma Sternativo, cooptata attraverso un contratto 15 septis (quello utilizzato dal pubblico per assumere le eccellenze mondiali, derogando alle norme sui concorsi). Ora, la consiglieraregionale Pd Carmela Rozza, vuole vederci chiaro.
Rozza, conferma di aver ricevuto le Pec con i nomi dei vincitori, in tempi “sospetti”…?
Confermo. Ogni volta mi arrivava puntuale la Pec, che diceva: “Guarda che vincerà Tizio”…
E poi, quando vinceva Tizio (e Caio e anche Sempronio), cosa pensa una consigliera?
Prova grande sconforto e preoccupazione. Per due ordini di motivi: questo sistema è talmente sfacciato, che evidentemente si sentono totalmente impunibili. Ma la cosa più grave è il povero Policlinico, perché pensi: adesso mi scapperanno gli infermieri anche da lì. Non dimentico infatti il tracimamento di personale che c’è stato dal San Carlo e dal Paolo dal Covid in poi. Hanno distrutto un pronto soccorso, perché c’è stata la fuga di medici e infermieri. Ma non verso la Svizzera, verso altri ospedali di Milano.
Considerando gli attriti con il personale e viste le tante inchieste che hanno toccato i Santi in questi anni, perché dare a Stocco un ospedale importante come il Policlinico…?
Bella domanda. Il tema è che il giudizio che viene dato da Regione Lombardia nei confronti di Stocco è positivo. Inoltre proprio nello stesso momento in cui si va in Argentina a cercare infermieri perché non ne abbiamo… Quando basterebbe rispettarli di più nella loro carriera. È chiaro che se i ragazzi vedono che l’unico modo per fare carriera nella sanità lombarda è lustrare le scarpe al capo di turno, poco importa la tua preparazione e la tua professionalità, perché tanto basta raccattarsi una laurea a Tirana (il riferimento è a uno dei vincitori delle selezioni laureatosi in Albania, ndr) e avere un amico capo per fare carriera! È uno schiaffo a tutti quelli che lavorano quotidianamente per la salute dei cittadini. Così si sta uccidendo una categoria all’interno delle eccellenze lombarde, perché Policlinico, San Paolo e San Carlo, sono eccellenze dal punto di vista sanitario. Ma se oggi la strada è solo, essere “amici del capo”, non c’è futuro per questi professionisti in Lombardia.
Lo scandalo avrà conseguenze?
Spero che ne abbia almeno sulla gestione dei bandi pubblici e dei concorsi. Non credo che la giunta lombarda metterà in discussione né Stocco, né le sue promozioni. Spero solo che ci sia un moto di orgoglio della giunta Fontana e degli ordini professionali affinché cambi il modus operandi e si torni alla trasparenza e riconoscimento professionale. E quindi la possibilità di competere per merito e non per sudditanza.
Chiederà conto dell’accaduto all’assessore Guido Bertolaso (la cui figlia fu assunta proprio da Stocco…)?
Sto per presentare un’interrogazione e non solo: chiederò alla giunta Fontana se secondo loro questo è il merito per riconoscere la professionalità. C’era una graduatoria al Policlinico, possibile che non ci fossero professionisti adatti, magari laureati in una università lombarda…?