“Non sono uno che molla” e “rivendico tutte le operazioni immobiliari”. Parola del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ieri ha scelto le frequenze di Rtl 102.5 (e non la sede naturale, cioè il Consiglio comunale), per fare il punto sul suo futuro e la sua giunta, travolta dall’inchiesta sull’urbanistica. Inchiesta che vede indagato lo stesso Sala per concorso nel falso per la nomina di Giuseppe Marinoni sulle qualità personali di non conflitto di interessi, e per concorso in induzione indebita.
“Il Gip ha negato che abbia fatto pressioni”
Nella lunga intervista, a sua discolpa ha dichiarato: “Il Gip ha negato che io abbia fatto alcun tipo di pressione. La nomina della Commissione paesaggio? La verità è che noi facciamo un bando, una commissione tecnica sceglie i componenti e il sindaco poi firma. Io ho semplicemente firmato una proposta proveniente da una commissione, al termine di un lavoro durato mesi. Che tipo di pressioni avrei potuto fare?”.
Avanti con San Siro
“Possono esserci state” operazioni immobiliari “non corrette, ma nella stragrande maggioranza quelle che sono state fatte hanno un senso, anzi le rivendico”, ha sottolineato, “È inutile che mi nasconda dietro un dito, che dica ‘non me ne sono accorto’. Milano secondo me è meglio di anni fa. Con ciò alcuni errori ci possono esserci stati, ma se il tema è per non sbagliare stare fermi e lasciare la realtà così come è, non è credo il motivo per cui i milanesi mi hanno eletto, però lungi da me dire ‘no, non non è colpa mia’. Se ci sono stati errori la colpa è mia, poi vediamo la forma della colpa” ha continuato”. E ha concluso ribadendo che è sua ferma intenzione andare avanti con la vendita dello stadio, perché “quello di San Siro è uno dei miei obiettivi, ci sto lavorando da diversi anni. Anche per dignità personale io voglio portare avanti questa iniziativa. Poi vedremo se la politica seguirà questa via”.
Ma il gip non ha negato le pressioni su Marinoni
Al di là delle numerose questioni politiche sollevate dall’intervista (“Se proseguire vorrà dire San Siro e cemento a gogò ognuno deciderà cosa fare da grande”, ha commentato a caldo il consigliere verde Carlo Monguzzi) che scoppieranno a settembre prossimo, è necessario chiarire un punto fondamentale circa le inchieste: il Gip non ha negato le pressioni subite dall’ex presidente della commissione paesaggio Marinoni, anzi.
Ecco perché non ha riconosciuto l’induzione indebita (solo per un fatto tecnico)
Nel dispositivo, infatti, il Gip non ha riconosciuto il reato di induzione indebita – per il quale sono indagati, oltre a Sala, anche il costruttore Manfredi Catella, l’architetto Stefano Boeri e Marinoni, per la vicenda Pirellino – perché, per il giudice, mancava un aspetto peculiare della fattispecie legale. Per contestare l’induzione si deve dimostrare il vantaggio personale di chi avrebbe ceduto alle pressioni (in questo caso, Marinoni).
Per il gip, invece, Marinoni cedette alle pressioni di Catella e Boeri – e, secondo la procura, anche di Sala – per dare il via libera al progetto Pirellino “perché accettava supinamente le ingerenze di colleghi e “superiori”, a loro volta incalzati dai privati e da loro latamente minacciati, quantomeno di azioni legali”.
Le nomine nella potentissima Commissione paesaggio
Inoltre Sala, nella sua ricostruzione, afferma di non aver avuto alcun ruolo nella scelta dei membri della famigerata Commissione paesaggio. Sta di fatto, però, che quei membri sono nominati direttamente dal sindaco e che, come dimostrato dalle inchieste, quella Commissione sotto Sala era diventata il vero fulcro decisionale dello sviluppo urbanistico milanese. Possibile che un sindaco non si curi della nomina dei membri di un organo tanto nevralgico per lo sviluppo della città lasciandole alle volontà dei suoi sottoposti…?